lunedì 23 agosto 2010

Lo sfogo di un ex della Burgo

Riceviamo e pubblichiamo

Io ho lavorato alla cartiera del Maglio di Borgonuovo per parecchi anni e dopo la sua chiusura siamo stati completamente DIMENTICATI da istituzioni, sindacati, amministrazioni comunali ecc.
Oltretutto mi fa una rabbia paurosa il fatto che pur abitando nel comune di Marzabotto (e,come me,anche altri ex colleghi), non siamo stati nemmeno presi in considerazione come possibili assunti presso la ricollocazione (Se mai ci sarà!) dello stabilimento Burgo! Solo perchè abbiamo lavorato in un'altra cartiera, non abbiamo gli stessi diritti di chi lavorava a Marzabotto,anche se ci abitiamo e paghiamo le tasse come tutti??? Invece di sembrare sempre il miglior sindaco di sempre, il signor Franchi dovrebbe interessarsi a TUTTI I PROBLEMI e non solo a quelli più immediati e visibili che possono garantire anche più popolarità tra gli elettori. è uno sfogo doveroso perchè alla fine nessuno sembra avere mai colpa di quello che succede: i sindaci non hanno colpa, i padroni non hanno colpa, i sindacati non hanno colpa! La colpa di chi è,allora? Di noi operai che siamo rimasti a casa?? Sento queste storie da due anni, ora mi sono davvero seccato!

2 commenti:

Dante Franchi ha detto...

Anche se non so chi sei perchè mantieni l'anonimato (avrai le tue buone ragioni ma è un sistema a cui non sono affezionato), hai tutta la mia sincera solidarietà, alla pari dei tanti, troppi, lavoratori sulle cui spalle viene scaricata ogni crisi, ogni mira economica, sociale e padronale, senza pudori e senza umanità.
Guarda cosa sta succedendo ancora oggi ai lavoratori della Fiat ed a tante altre migliaia di cui neppure si parla.
Fatta questa premessa però consentimi di invitarti a riflettere almeno un minuto sulla OPPORTUNITA' di aggiustare il tiro rispetto al bersaglio a cui indirizzi i tuoi strali.
Non riesco infatti a comprendere cosa possa indurti, se non una comprensibile incazzatura, a prendertela con il Sindaco di Marzabotto che come sai è arrivato dopo la crisi delle tre Cartiere.
Non vorrei, come temo, che questa tua scelta fosse dettata solo dal fatto che in realtà costui è l'unico che si è mosso fino ad oggi e pertanto è più esposto dei tanti soggetti che anche tu hai citato e che se ne stanno ben rintanati.
Ti invito a questa riflessione perchè se un aiuto può arrivare al mondo del lavoro in questo territorio, ti assicuro che non può che arrivare da li, non tanto per disponibilità di mezzi, ma per il genuino impegno che prioritariamente costui dedica proprio alle drammatiche conseguenze della gravissima crisi occupazionale che ben conosci.
Un sincero augurio a te, alla tua famiglia ed a tutti coloro che vivono la tua situazione.

Ironclad ha detto...

Gentilissimo Dante, la ringrazio per la sua solidarietà: è sempre una cosa che viene apprezzata, sapere che non si è soli. Ammetto di essere molto arrabbiato è vero; con tutte le istituzioni in realtà che ancora oggi si ostinano a dire che ci si sta riprendendo e che abbiamo superato la crisi meglio di altri. Dopo 2 anni a sentire questi discorsi è normale infuriarsi e oltrepassare il limite della sopportazione. Comunque non voglio solo mirare al sindaco di Marzabotto, ma secondo la mia personale opinione e ci tengo a dire che sia così,è stato un po' sopravvalutato, pur restando il migliore dei candidati che il paese aveva. Il fatto è che non capisco perchè si parli solo della cartiera Burgo che certo occupava un ruolo fulcro nella valle ma,come ho detto,ci sono tante altre persone che abitano a Marzabotto,che non lavoravano alla cartiera Dé Medici e che sono in cassa. Perchè di loro non si parla mai? In ogni caso, anche le istituzioni di Sasso non hanno aiutato la nostra situazione; come ho detto, siamo stati abbandonati da destra,sinistra e centro. Sembra sempre una frase fatta ma se i signori che occupano le poltrone comode si abbassassero glistipendi e godessero di un po' meno privilegi, le cose andrebbero meglio. Troppo comodo dire sempre in tv "la gente sta male,aiutiamola" e poi loro sono i primi a guardare altrove. Basta parole, servono fatti! La saluto cordialmente. Fabrizio.