mercoledì 17 dicembre 2008

TANGENZIALE di VADO


La tangenziale di Vado, che si vuole ottenere con il riutilizzo del tratto di A1 dismesso dopo la realizzazione della galleria. torna a far discutere. Romano Zunarelli interviene con alcune sue considerazioni cui diamo volentieri spazio per una eventuale discussione.

VADO

TANGENZIALE ? - NO, MEGLIO L’ASCENSORE PER LA STAZIONE FS.

Non sono io a dare i numeri, è la pensata di alcuni amministratori, locali e regionali, che cercano un altro appiglio per fare ciò che avevano in mente fin dall’inizio: abbattere la tratta dismessa dell’A/1.

Avevo creduto alle dichiarazioni pubbliche e ufficiali che il tratto dismesso della vecchia A/1 veniva destinato a TANGENZIALE: impegni chiari anche se maturati con fatica, affermati su mezzi d’informazione e in assemblea pubblica, non sembrava lasciassero spazio a malintesi o ripensamenti, ma il seguito induce a pensare che qualcuno non abbia rinunciato a scombinare le carte.

Dopo l’assemblea di Vado del giorno 15 luglio ultimo scorso, il Consiglio Regionale aggiornando il piano triennale della viabilità 2007-2009 approva a maggioranza - nella seduta notturna del 22 luglio 2008 – un Ordine del giorno (firmatari i consiglieri Mazza, Bortolani, Nanni) che ribadisce l’inserimento accolto in Commissione territorio-ambiente-mobilità (favorevoli partito democratico, rifondazione, gdl-pdl) della Tangenziale di Vado (costi stimati € 16.800.000 di cui € 2.500.000 a carico del bilancio regionale) ed impegna la Giunta:

a condizionare l’utilizzo dei fondi stanziati nella Tabella "Sistemi delle Tangenziali" relativi all’ex "SS 325 Val di Setta - Variante dell’abitato di Vado" dell’atto in oggetto alla completa disponibilità dei finanziamenti necessari per la piena realizzazione del progetto di sistemazione della zona di Vado e in particolare comprensivo dei fondi destinati alla realizzazione del risanamento ambientale previsto dal progetto sistemazione a parco naturale della parte di territorio di sedime del viadotto… la Valle del Setta, fortemente danneggiata dalla costruzione della nuova autostrada, dovrà essere risistemata dal punto di vista ambientale e paesaggistico”; alla realizzazione del parcheggio intermodale la stazione è posta in alto rispetto al paese per cui è necessario costruire un nuovo e ampio parcheggio di interscambio e dell’ascensore di accesso alla stazione di Vado-Monzuno per favorire l’accesso alla stazione che sarà pienamente attiva con la piena realizzazione dell’Alta velocità .

(testi tratti dalla mozione e dagli interventi in aula)

Suggerisco ai patiti dell’ascensore “urbano”di prendersi un anno di riposo sabbatico, magari dentro un ascensore, per lasciar decantare paranoie ed ubbie che nascono nel chiuso di certi ambienti ormai lunari e lunatici: costi eccessivi rispetto ai benefici, analisi superficiale del problema e mancanza di soluzioni alternative, ridondanza e strumentalità della proposta.

Non c’è operatore sanitario, a cominciare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per finire ai medici di famiglia, che non suggerisca caldamente alla nostra società opulenta e sedentaria l’antica pratica di “camminare” ogni giorno per evitare o limitare i rischi da sovrappeso, obesità, stress o diabete. Come ad esempio la “Campagna di promozione dell’attività fisica e di corretti stili di vita dell’Azienda USL di Bologna” con lo slogan “Datti una mossa”.

I parcheggi intermodali sono utili ma Amministratori e politici seri, anziché perdersi in idee fumose come l’ascensore farebbero meglio ad impegnarsi a far funzionare il sistema dei trasporti e a garantire servizi adeguati ai portatori di handicap: sono eletti, fin che dura, per questo e non per fare passerella e ancor meno per considerare e per trattare i cittadini alla stregua di sudditi rompiscatole ed incapaci di accedere alle conoscenze che loro, invece, possiedono...

Aspetto, non senza qualche legittimo dubbio, che Comune, Provincia e Regione diano seguito alle loro impegnative dichiarazioni. I ritardi e i silenzi prolungati inducono a cattivi pensieri ed alle seguenti conclusioni: 1) si poteva accedere alle richieste della gente senza perdere due anni in inutili filosofie e soprattutto senza buttare dalla finestra i soldi (€ 56.000+IVA) dell’incarico professionale alla Oikos; 2) le dichiarazioni, in assemblea pubblica a Vado, di adesione alla volontà della stragrande maggioranza della popolazione, potrebbero sortire il solo risultato di “menare il can per l’aia”. Raffreddati i bollenti spiriti e calata la tensione, da qui ad un anno o due, si potrebbe tornare al progetto di abbattere il tratto dismesso e, finalmente, con sommo gradimento di tutti quelli che hanno interessi di bottega e poco o nulla si curano della salute della gente, dare corso a nuove costruzioni anche sulle sponde del torrente, con la scusa del restauro e del recupero dell’alveo del fiume. A chi masticasse amaro, a quel punto, il contentino di un Parco fluviale, giusto grande come il sedime dell’autostrada, per non strafare, s’intende! e per rispettare la forma …

L’unico modo per non sdegnare oltre i cittadini ed evitare scelte drastiche in cabina è dare seguito alle affermazioni prima che buona parte degli attuali amministratori “entri in clandestinità” per le ormai imminenti elezioni amministrative e senza dover attendere che i nuovi amministratori abbiano capito su che pianeta sono sbarcati…

Le istituzioni devono avviare la revisione delle decisioni prese, quindici anni fa, in sede di approvazione del progetto, o promuovendo una Conferenza dei servizi, strumento largamente usato per accorciare tutti i tempi delle decisioni formali, o seguendo le procedure di approvazione nei modi e nei tempi indicati dalla legislazione vigente. E’ palese, senza ombra di dubbio, che da sé la Tangenziale non si fa.

Mi sia consentito segnalare che dopo tante cifre tirate qua e là come certi sondaggi, è cosa più che opportuna mettere mano a un progetto, a livello definitivo-esecutivo, che prenda in esame la Tangenziale (definendo le funzioni delle due carreggiate), il raccordo sud e il raccordo Nord nei punti tecnicamente più utili e meno impattanti, i lavori della manutenzione straordinaria dell’attuale SP 325, che diverrà comunale, il Parco fluviale che dovrà interagire con tutto il tratto del fiume interessato dalla tangenziale per alleggerire gli impatti, per migliorare la funzione fluviale, per coordinare i lavori utili alla fruizione da parte della popolazione. Consta che le Amministrazioni comunali abbiano pagato, detraendoli dai 170 miliardi, e soc. Autostrade afferma di aver inoltrato agli organi competenti, lo studio per il riassetto idrologico del fiume Setta: lo studio interessa anche la tratta che deve entrare nel progetto di PARCO FLUVIALE. In quello studio dovevano essere indicati i problemi di riassetto, le azioni da intraprendere, i costi dei lavori sia pure a livello preliminare.

Volendo, si potrebbe prendere spunto da questo progetto per ricalibrare all’interno dell’abitato le superfici utili alla movimentazione delle persone e delle cose (piste ciclabili, parcheggi, miglioramenti viari, riordino dei flussi di traffico, ecc.). Autostrade, mediante Spea, non ha certo difficoltà a definire questo progetto corredandolo delle previsioni di spesa a livello definitivo-esecutivo che, alla buon’ora!, ci facciano capire di che cosa stiamo parlando.

Nel Piano triennale regionale si fa riferimento ad una stima di costi – nell’ipotesi di abbattimento della infrastruttura – di € 14.300.000 (al netto della quota regionale) pari a £.27.688.661.000 di vecchia moneta. Con questi soldi può essere prodotta una elaborazione progettuale di rilievo e possono essere fatti un bel po’ di interventi: a condizione che ci sia chiarezza di vedute e determinazione negli amministratori, impegno e capacità nella sorveglianza dei lavori da parte dell’Ufficio Tecnico comunale.

E’ pleonastico ricordare a tutti che i Comuni si possono vincere alle elezioni ma si possono anche perdere. E’ già successo. Può succedere ancora. Siamo tutti, in vario modo, in funzione “pro tempore”.

TEMPI, SOLDI, LAVORI: per favore, entro la presente ERA GEOLOGICA

Ho il dispiacere di comunicare alla cittadinanza che questo documento, a differenza dei precedenti, non è stato purtroppo condiviso dal “Comitato per la Tangenziale di Vado”.

Come mai? Sono state forse sopravvalutate le verbali promesse date in precedenza nell’assemblea del 15 luglio u.s.? O non sarà che qualcuno spera tutto cada in prescrizione visto che da allora non è giunta alcuna comunicazione ?

Non è che allora sia il caso di riprendere lena dandosi una mossa affinché le Autorità facciano finalmente chiarezza sul programma di fattibilità?

Vado, 20 novembre 2008 f.to Romano Zunarelli

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