E’ stato presentato a Monzuno il libro di Vittorio
Nanni che raccoglie il frutto di una lunga e dettagliata ricerca sui caduti
della Prima Guerra Mondiale dei Comuni di Monzuno, Loiano e Monghidoro. Partner
del progetto, il Gruppo di Studi Savena Setta Sambro.
Il volume porta il titolo significativo ‘Soldato
Senza Nome e Senza Storia: Tu sei la Storia’, frase coniata in occasione della tumulazione del Milite Ignoto,
il 4 Novembre 1921, all’Altare della Patria di Roma. Il monumento al Milite
Ignoto fu voluto per dare ai famigliari
dei tanti caduti che non era stato possibile identificare, circa 700.000, un luogo dove pregare e riconoscere in quella
salma il loro congiunto perduto.
In queste tre comunità, come in tante altre, ci sono stati caduti della Prima Guerra Mondiale. Tanti giovani che furono nostri antenati di cui ora nemmeno conosciamo il valore del sacrificio.
Sono oltre seicento i caduti dei tre Comuni, circa 200 per ciascuno. Di essi vengono forniti tutti i dati che li identificano: atto di nascita, stato civile con note sui eventuali figli, attività precedente all’arruolamento, luogo di residenza, grado, numero e foglio matricolare, data e luogo di morte e ove è stato possibile la causa precisa e il luogo di sepoltura. Tra i caduti, non tutti morirono sul campo battaglia, uno si suicidò, un altro morì ricoverato all’ospedale psichiatrico. Altri, pur non risultando suicidi, avevano perso la vita con un colpo alla tempia.
Alla ricerca hanno collaborato Eugenio Nascetti per
Loiano, Ermanno Pavesi per Monzuno e Arnaldo Vitelli per Monghidoro.
L’autore ha dedicato il libro al bisnonno, Enrico
Benni, morto in prigionia vicino a Praga
e là sepolto nel cimitero militare italiano.
Ha voluto anche riferire la mole di lavoro che ha comportato questa ricerca, 2500 ore di ricerca, 11.000 chilometri di percorrenza in auto e decine di migliaia di files raccolti in una chiavetta allegata al libro. Inoltre ha assicurato che la sua ricerca continuerà per chiarire molti dati ancora oscuri.
Infatti Nanni si
augura che qualcuno leggendo il frutto di questo suo lavoro possa aggiungere altri particolari che gli sono sfuggiti e fornisce la sua mail: vottorio.nanni@libero.it
Nella foto, oltre ai protagonisti della ricerca storica, Daniele Ravaglia, il secondo da sinistra, direttore generale di Aemil Banca, che ha sostenuto la spesa delle chiavette.
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