Atto di accusa di Flaei Cisl, sindacato dei lavoratori delle aziende elettriche. Il segretario Amedeo Testa a Today: "Le rinnovabili purtroppo oggi non risolvono il problema"
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È un atto di accusa dal quale non si salva nessuno quello rilanciato dal segretario nazionale della Flaei Cisl Amedeo Testa. Il sindacato dei lavoratori delle aziende elettriche italiane pone l’accento sulla gravità della condizione di sudditanza energetica dell’Italia nei confronti della Russia, diventato ora un rischio per il Paese. E se siamo arrivati a questo punto, per la federazione sindacale, è colpa di politici, che si sono dimostrati più attenti al consenso elettorale che alle esigenze tecniche; dei movimenti ecologisti, capaci di dire solo dei "no"; ma anche dei manager delle aziende, rei di aver gettato fumo negli occhi, propinando un futuro green quando non ce ne erano le premesse perché "tecnicamente non è ancora possibile abbandonare i combustibili fossili". E adesso? Il segretario nazionale di Flaei Cisl direttamente a Today, ha detto: "La verità è che siamo tutti abituati ad immaginare un futuro basato sulle fonti di energia rinnovabile, ma per i prossimi 20 o 30 anni, servirà ancora il gas e dovremmo purtroppo tornare ad utilizzare il carbone. La decarbonizzazione avverrà in tempi più lunghi rispetto a quanto molti dicono".
Parole che spiegano ancora di più quanto si legge in una nota, con la quale la segreteria del sindacato stila una lista di "colpevoli". Accusati di contribuire ad illudere gli italiani che un sistema nazionale di energia pulita sia dietro l’angolo. Tra i più inaspettati però ci sono i manager delle aziende. Sono loro ad aver depistato cittadini e politici, dipingendo l'immagine di un futuro sostenibile dietro l’angolo e capace di abbattere le bollette. "Annunciano soluzioni e tempi di realizzazione di energie alternative che sembrano riferiti ad altri luoghi e ad altri mondi, - si legge - tralasciando nodi irrisolti come il potenziamento della Rete di cui dovrebbero occuparsi e come i ritardi che ancora attanagliano il problema irrisolto degli accumuli". In pratica, secondo Flaei Cisl, le imprese fornitrici di energia elettrica si ammantano di un profilo ecologico, nonostante l'assenza di strutture di Rete "e non è vero che si abbasseranno le bollette, - continua Testa - anzi, con gli altissimi incentivi dati alle rinnovabili (250 miliardi di euro in 20 anni) le bollette hanno subito un aumento.
La sua dose di responsabilità ce l’ha anche la politica, che non ha risolto il problema della burocrazia, che frena l’installazione di sistemi di energia rinnovabile. "Se si vuole fare un’installazione in un determinato posto, oggi chiunque può mettersi di traverso" ha spiegato Testa. Inoltre la politica, si legge nella nota, "non ha capito cosa avrebbe dovuto fare o cosa ha malamente combinato: una legge di liberalizzazione con cui ha rinunciato al governo di un sistema interamente dipendente dall’estero e, con adesione acritica, ha supinamente accolto ogni voce che predica sogni o che potrebbe portare voti".
Tra quelle voci sempre pronte a predicare "sogni", c’erano anche i movimenti green, che "cavalcano posizioni ascientifiche per opporsi alle perforazioni in territorio nazionale, ad ogni gasdotto, ad ogni rigassificatore e anche alle fonti rinnovabili, al punto che molti di questi impianti sono ancora fermi dopo ben cinque anni dalla loro autorizzazione".
(Suggerito da Dubbio)
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