venerdì 11 marzo 2022

Marco Mastacchi chiede una burocrazia amica e corretta per l’ accesso ai ristori a favore delle aziende in difficoltà

 Richieste che non tengono conto delle difficoltà che dovrebbero aiutare a sanare

 

di Letizia Rostagno              

 

Il capogruppo di RETE CIVICA  Marco Mastacchi ( nella foto) , nel corso di un Question Time, ha chiesto di modificare i termini di accesso ai bandi dei ristori per calo di fatturato previsti per alcune imprese, richiedendo la regolarità del Durc in fase di liquidazione del ristoro anziché prevederlo in fase di richiesta del contributo. 

Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) riferito a un’impresa ne attesta la correttezza nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali ed assicurativi, nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente riferita all’intera situazione aziendale. 

La Regione, per sostenere le imprese, ha stanziato circa 30 milioni di euro per nuovi ristori ad alcune categorie di imprese che hanno registrato cali di fatturato a causa delle restrizioni conseguenti all’emergenza da Covid-19. Il bando per l’accesso ai contributi prevede che l’impresa debba essere in regola con il Durc, modalità peraltro non prevista dall’ Agenzia delle Entrate nei ristori nazionali. In questo momento di profonda crisi, non pare giusto che le imprese vengano penalizzate se non pagano nei tempi dovuti i contributi, ma andrebbero casomai aiutate a superare questo momento difficile, finalità che dovrebbe essere il senso dei ristori.

Sarebbe auspicabile che tutte le pubbliche amministrazioni, comprese quelle locali, modificassero, in un periodo straordinario di pandemia, la normativa sulle limitazioni per i contributi dovuti a eventuali mancati pagamenti di contributi.  

Peraltro la stessa Regione Emilia-Romagna nei pagamenti de minimis agricoltura, Agrea negli interventi straordinari del settore saccarifero e Agea per tutti gli aiuti nazionali (de minimis e covid autorizzati espressamente da UE), procedono verificando il DURC non in fase di ammissione ma in fase di liquidazione, andando eventualmente in compensazione in caso di DURC irregolare e assicurando in questo modo al beneficiario un vantaggio, in quanto gli vengono eventualmente ridotti o azzerati  i debiti INPS. Perché non modificare i bandi in essere inserendo la verifica del DURC in fase di liquidazione e andando in compensazione in caso di Durc irregolare, come già fatto in altri settori ? Il contributo verrebbe comunque erogato ma versato all’INPS per la copertura del debito contributivo dell’impresa e se il debito contributivo dell’impresa è inferiore al contributo, una parte del contributo coprirà il debito e la restante parte andrà come ristoro all’impresa. Se invece il debito contributivo è pari o superiore al contributo, tutto il ristoro andrà a copertura del debito.

Ricordando che proprio in questi giorni scadono i termini per questo ultimo bando Ristori della Regione attraverso le Camere di Commercio, l’assessore Corsini puntualizza che le modalità operative di verifica dei requisiti per la concessione dei suddetti bonus una tantum è stata concertata con Unioncamere per poter concedere il più rapidamente possibile i suddetti ristori. Nei bandi in oggetto sono inoltre state inserite disposizioni per agevolare le imprese beneficiarie

proprio in relazione alla regolarità DURC. I bandi infatti prevedono che l’erogazione dei contributi sia condizionata alla verifica che il soggetto richiedente abbia una situazione di regolarità contributiva nei confronti di INPS e INAIL (appunto DURC), alla data del 23 giugno 2022, quindi posticipata. Il soggetto richiedente sarà considerato in regola con gli obblighi contributivi e quindi ammissibile al contributo se alla data del 23 giugno, Unioncamere acquisisca un DURC valido, con la possibilità anche di rateizzare i contributi dovuti.  Si ritiene parzialmente ma positivamente soddisfatto Mastacchi di questa soluzione che darà la possibilità alle aziende oggi non in regola di presentare comunque la domanda e di rateizzare il dovuto, utilizzando, conseguentemente, anche i fondi.

È comunque una soluzione che si concilia con la possibilità di risolvere il problema.

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