Richieste che non tengono conto delle difficoltà che dovrebbero aiutare a sanare
di Letizia Rostagno
Il capogruppo di RETE CIVICA Marco Mastacchi ( nella foto) , nel corso di un Question Time, ha chiesto di modificare i termini di accesso ai bandi dei ristori per calo di fatturato previsti per alcune imprese, richiedendo la regolarità del Durc in fase di liquidazione del ristoro anziché prevederlo in fase di richiesta del contributo.
Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva)
riferito a un’impresa ne attesta la correttezza nei pagamenti e negli
adempimenti previdenziali, assistenziali ed assicurativi, nonché in tutti
gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente riferita all’intera
situazione aziendale.
La Regione, per sostenere le
imprese, ha stanziato
circa 30 milioni di euro per nuovi ristori ad alcune categorie di
imprese che hanno registrato cali di fatturato a causa delle
restrizioni conseguenti all’emergenza da Covid-19. Il bando per
l’accesso ai contributi prevede che l’impresa debba essere in regola con il
Durc, modalità peraltro non prevista dall’ Agenzia delle Entrate nei ristori
nazionali. In questo momento di profonda crisi, non pare giusto che le imprese
vengano penalizzate se non pagano nei tempi dovuti i contributi, ma andrebbero
casomai aiutate a superare questo momento difficile, finalità che dovrebbe
essere il senso dei ristori.
Sarebbe
auspicabile che tutte le pubbliche amministrazioni, comprese quelle locali, modificassero,
in un periodo straordinario di pandemia, la normativa sulle limitazioni per i
contributi dovuti a eventuali mancati pagamenti di contributi.
Peraltro
la stessa Regione Emilia-Romagna nei pagamenti de minimis agricoltura, Agrea
negli interventi straordinari del settore saccarifero e Agea per tutti gli
aiuti nazionali (de minimis e covid autorizzati espressamente da UE), procedono
verificando il DURC non in fase di
ammissione ma in fase di liquidazione, andando eventualmente in
compensazione in caso di DURC irregolare e assicurando in questo modo al
beneficiario un vantaggio, in quanto gli vengono eventualmente ridotti o
azzerati i debiti INPS. Perché non modificare
i bandi in essere inserendo la verifica del DURC in fase di liquidazione e
andando in compensazione in caso di Durc irregolare, come già fatto in altri
settori ? Il contributo verrebbe comunque erogato ma versato all’INPS per la
copertura del debito contributivo dell’impresa e se il debito contributivo
dell’impresa è inferiore al contributo, una parte del contributo coprirà il
debito e la restante parte andrà come ristoro all’impresa. Se invece il debito
contributivo è pari o superiore al contributo, tutto il ristoro andrà a
copertura del debito.
Ricordando
che proprio in
questi giorni scadono
i termini per questo ultimo
bando Ristori della Regione attraverso le Camere di Commercio, l’assessore Corsini
puntualizza che le modalità operative di verifica dei
requisiti per la concessione dei suddetti bonus
una tantum è stata concertata con Unioncamere per poter concedere il più rapidamente possibile
i suddetti ristori.
Nei bandi in oggetto sono inoltre state inserite disposizioni per agevolare le
imprese beneficiarie
proprio in relazione alla regolarità DURC. I bandi infatti prevedono che l’erogazione dei contributi sia condizionata alla verifica che il soggetto richiedente abbia una situazione di regolarità contributiva nei confronti di INPS e INAIL (appunto DURC), alla data del 23 giugno 2022, quindi posticipata. Il soggetto richiedente sarà considerato in regola con gli obblighi contributivi e quindi ammissibile al contributo se alla data del 23 giugno, Unioncamere acquisisca
un DURC valido, con la possibilità anche di rateizzare i contributi dovuti. Si ritiene parzialmente ma
positivamente soddisfatto Mastacchi di questa soluzione che darà la possibilità alle aziende oggi non in regola di presentare comunque la domanda e di rateizzare il dovuto,
utilizzando, conseguentemente, anche i fondi.
È comunque una soluzione che si
concilia con la possibilità di risolvere il problema.
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