giovedì 11 febbraio 2021

Banda Larga in Appennino: lontani dai programmi dell´Agenda Digitale. Ma ancora una volta ai ritardi si risponde con promesse  

La pandemia e il conseguente incremento dell'attivazione del lavoro e dello studio in remoto ha evidenziato ancora una volta quanto l'Appennino sia lontano ' anni luci' da questa possibilità. I collegamenti ad internet sono incerti, precari e in molte aree inesistenti, come pure i collegamenti con il cellulare, altro strumento il cui uso si sta rivelando sempre più irrinunciabile. In moltissime aree appenniniche la ricezione non c'è. In tutto questo stupisce il 'disastroso' silenzio degli apparati amministrativi dei comuni dell'Appennino.

 

Il tema è stato affrontato dalcapogruppo di Rere Civica in consiglio regionale, Marco  Mastacchi,  in una Question Time  presentata al Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale. Egli ha detto:   

 

Non si sta parlando di potersi fare una casa domotica o poter perdere le giornate con i giochi di ruolo, di potersi tramortire con un’indigestione di youtuber sugli argomenti più demenziali o peggio. Si sta parlando di poter lavorare ora che lo smartworking è imposto dall’emergenza sanitaria, di diritto allo studio ora che le lezioni sono per la maggior parte a distanza, di avere accesso ai servizi pubblici ora che gli uffici sono interdetti al pubblico, di essere connessi con il mondo per avere maggiori opportunità di sviluppo sotto ogni punto di vista.

Una sufficiente connessione è diventata non solo un diritto, ma di questi tempi una necessità imprescindibile per lo svolgimento di qualsiasi attività. Non poter disporre di una connessione sufficiente equivale a essere isolati né più né meno che se le strade fossero bloccate. Una situazione insostenibile soprattutto per territori, come quelli montani, già gravati dallo svantaggio strutturale della posizione e della morfologia.

Le promesse elettorali garantivano che entro il 2021 la banda larga sarebbe arrivata in tutto l’Appennino proclamando che l’Emilia Romagna sarebbe stata la prima regione ad assicurare a tutti i cittadini l’accesso al web veloce e affidabile.

A supporto delle promesse, sono state offerte nel tempo agevolazioni. Incentivi e supporti per una connettività diffusa e di comunità alle famiglie e alle imprese dei comuni di montagna. Peccato che proprio a causa dei ritardi nella realizzazione della promessa connettività proprio coloro per i quali tali agevolazioni sono state pensate, non ne hanno potuto beneficiare.

Volendo pensare male si potrebbe affermare “tanto risultato con poca spesa”.


Anche perché realisticamente”, egli ha aggiunto, “non si potrá avere alcun risultato prima del 2022 se va bene, viste le innumerevoli e insormontabili pastoie burcratiche che di fatto rallentano quando non fermano ció che si sostiene voler accelerare al massimo: la digitalizzazione del territorio.

È normale e facile, con tanti attori coinvolti (Open Fiber, Lepida e tutti i gestori privati) passarsi la palla a turno per giustificare promesse mancate. Meno normale considerare come giá fatto qualcosa che ancora non esiste e su quello basare operazioni quali bandi e voucher di fatto fruibili solo a patto di condizioni che attualmente non ci sono”.

Se la risposta della Regione ha soddisfatto parzialmente la richiesta del Consigliere Mastacchi, soprattutto per quanto riguarda l´impegno preso dal Presidente Bonaccini e dall´Assessore Salomoni di farsi parte attiva non solo nei confronti dei vari Governi, ma anche di Open Fiber chiedendo conto delle pianificazioni e realizzazioni in incontri periodici, dall´altra i numeri riportati sono totali sulla Regione e non specifici per quanto riguarda l´Appennino e le zone piú svantaggiate. Se, per esempio, su 2000 plessi scolastici presenti in Regione, 1200 sono coperti da connessione in banda ultra-larga, non è specificato dove si trovino i rimanenti 800 che si prevede di coprire non prima comunque del 2022 se tutto va bene.

 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ora Che......grande Mastacchi è un'anno che siamo in smart, sempre pronto e sul pezzo, mi raccomado

Anonimo ha detto...

Ma non ha tutti i torti, Abito in una zono poco coperta dalla telefonia e con velocità ridicola.

La linea telefonica passa a una ventina di metri da casa, ma pur aver provato più volte ad avviare un contratto con Telecom o altri operatori tutto cadeva nell'oblio, quando chiamavo la risposta era sempre quella " ci vuole un palo con i vari accessori, ora vedremo..."poi come sempre mi arrivava il messaggio con l'avviso che la pratica non era andata a buon fine.
Ora che tutto è privato se non c'è la convenienza col piffero che investono.

Anonimo ha detto...

L’assessore regionale Raffaele Donini nell’incontro coi cittadini , il 18 gennaio 2020 presso le scuole Tignano Roma (Fraz. Sasso Marconi) aveva enunciato tutte le soluzioni per il Digital Divide e la banda larga in Appennino !!!

A quei tempi eravamo in clima preelettorale e tutto fa brodo !!

Cosa hanno fatto finora gli “pseudosinistroidi” : NULLA !!

Marco Mastacchi invece percepisce le problematiche del territorio, e non si camuffa dietro a ruoli di “figurante o comparsa” tipici dei politicanti PD.