lunedì 1 luglio 2013

Terme: M5S chiede di valorizzare la ricerca scientifica nelle aziende termali Immediata attuazione alla legge 323/2000.




Riceviamo e pubblichiamo:

“Portare la ricerca negli stabilimenti termali per valorizzarli e fermarne il declino: è questa la ricetta che proponiamo al Governo per dare nuovo impulso all’economia dei numerosi centri termali italiani, eccellenza nel mondo, colpiti dalla crisi che rischia di avere conseguenze terribili per l’economia complessiva dei territori che li ospitano. Lo strumento legislativo per farlo in realtà esiste già ma non è attuato ed è per questo che abbiamo deciso di interrogare il Governo, perché non è possibile lasciare morire lentamente queste strutture, alcune tra l’altro con una tradizione ormai storica, come quelli di Salsomaggiore e Tabiano”. Lo affermano Michele Dell’Orco e Maria Edera Spadoni, deputati emiliani del M5S che, con la collaborazione della senatrice Maria Mussini, hanno depositato un’interrogazione al Governo a proposito dell’attuazione della legge 323/2000.
“Il settore termale – sostiene Dell’Orco – ha potenzialità economiche non adeguatamente sfruttate sotto l’aspetto curativo e turistico, anche a livello internazionale. In Italia abbiamo una ricchezza di acque termali come poche al mondo, eppure sembriamo incapaci di servirci adeguatamente di tanta generosità della natura. I tempi d’oro del termalismo italiano si sono chiusi con gli anni ’70: allora i medici conoscevano bene le cure termali e le prescrivevano, poi la crisi del welfare e del sistema sanitario nazionale ha portato con s é anche un declino degli stabilimenti termali. I medici, prima ancora dei pazienti, hanno quasi del tutto sostituito le terapie termali con quelle farmacologiche, anche per quelle patologie in cui è dimostrata un’efficacia terapeutica pari a quella dei farmaci. “Perché – si chiedono i deputati – dovremmo arricchire le multinazionali del farmaco quando abbiamo una soluzione naturale, che viene dalla nostra terra e porta ricchezza e lavoro al nostro territorio?”
“A partire dagli anni '90 – aggiunge Dell’Orco – le terme si sono rinnovate aprendosi a nuovi servizi più prettamente legati al concetto del benessere inserendosi così anche nel circuito del turismo ma oggi, con la crisi e la recessione generale, anche questa risorsa non basta più: è necessario dare attuazione alla legge 323/2000 che prevede che il ministero della Sanità realizzi, con la collaborazione delle aziende termali, programmi di ricerca scientifica, di rilevazione statistico-epidemiologica e di educazione sanitaria, mirati anche ad obiettivi di interesse sanitario generale. Ciò – conclude il deputato – servirebbe a rendere gli stabilimenti termali, oltre che dei luoghi di cura e benessere anche dei luoghi di ricerca, per promuovere maggiormente la validità scientifica e l’efficacia terapeutica delle risorse termali e per creare un contatto maggiore tra gli stabilimenti termali e il sistema sanitario nazionale”.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Perché – si chiedono i deputati – dovremmo arricchire le multinazionali del farmaco quando abbiamo una soluzione naturale, che viene dalla nostra terra e porta ricchezza e lavoro al nostro territorio?
Il perchè è presto detto, è colpa dei furbastri che ai tempi d'oro delle terme usavano la scusa delle cure termali senza averne necessità per farsi una vacanza a spese della collettività.
Hanno dovuto metterci un freno e ne hanno pagate le spese anche chi ne aveva veramente bisogno.