Domani (11 aprile) alle 20,30, nella sala della Comunità Montana di Vergato si terrà l' assemblea del Partito Democratico Appennino bolognese sul tema ‘viabilità e trasporti’.
La finalità è quella di individuare una strategia per non emarginare le valli del Reno e del Setta dal contesto produttivo regionale. In particolare si darà una valutazione alle proposte ‘bretella di Rioveggio’ (voluta per collegare i due rami dell’autostrada) e del collegamento sotterraneo fra Carbona e Pian di Setta (per allacciare l'Alta Valle del Reno con la Variante di Valico) .
Interverranno , l’ assessore trasporti e viabilità della regione Alfredo Peri, l’assessore alla viabilità della Provincia Maria Bernardetta Chiusoli e il vice-presidente della Provincia, Giacomo Venturi.
5 commenti:
Sul collegamento Carbona – Pian di Setta si sentono opinioni contrastanti, c’è chi sostiene che per chi da Bologna volesse andare nell’alta valle del Reno non sarebbe di nessuna utilità in quanto il percorso verrebbe troppo allungato rispetto alla Porrettana. Un po’ come la nuova Porrettana rispetto alla vecchia. Sinceramente sono dubbi che ho anch’io.
Intanto andrebbe precisato che quando si parla di questo collegamento, non si tratta di un generico collegamento ma di un NUOVO pezzo di autostrada a pagamento.
Uso il condizionale non a caso, ma perchè credo ( e spero tanto) che, dopo tre studi di fattibilità pagati con soldi pubblici, che arrivano sempre a confermare l'inutilità, il costo improponibile ed ingiustificato, l'ulteriore inutile sfregio ad un territorio che non ne sopporta più, e un uso di questa variante quale diversivo per non parlare di ciò che realmente servirebbe tanto alla Statale Porrettana quanto alla Ferrovia Porrettana, mi auguro che sia la volta buona che si mette la parola fine a questa sceneggiata che spunta puntualmente quando ci si avvicina ad elezioni.
Di volta in volta, per iniziativa della destra o della sinistra, si continua a perdere tempo su questa assurda ipotesi e non ci si mobilita ne per difendere la Ferrovia verso Pistoia oggi fortemente a rischio chiusura, ne tanto meno per potenziare quella da Bologna a Porretta, realizzando il cadenzamento alla mezz'ora sull'intera tratta, riducendo i tempi di percorrenza contrariamente a quanto sta assurdamente avvenendo e introducendo corse notturne che superino l'assurdo isolamento in cui viene relegato l'intero territorio montano per tutta la notte e per tutti quelli che non possono contare sull'auto privata.
La bretella aumenterebbe il tragitto da Sasso Marconi di 8/9 km, per cui sul percorso Sasso Marconi - Vergato non ci sarebbero vantaggi nella tempistica rispetto alla vecchia porrettana via Marzabotto.
Oltre a cio' a cosa servirebbe un nuovo pezzo di autostrada di collegamento tra le aziende dell'alta valle del Reno e la A1, quando di fatto sono tutte morenti?
Se la si fa come infrastruttura a servizio delle aziende della zona tanto vale stanziare degli incentivi economici per l'insediamento di nuove aziende: costa di certo meno sia dal punto di vista economico che ambientale.
Le aziende delocalizzano in Bulgaria e Serbia e Cina dove la viabilità è spesso fatta da strade bianche in realtà più carrettiere che strade.
Come è possibile ancora ripetere le bugie da bamboccetti capricciosi che infrastrutturare il territorio possa portare economia o fermare la delocalizzazione?
Ma, scusate, ma dove vivono questi, su Marte?
La valle del Reno isolata? Eh?!? Ma che state dicendo?
Qui arriva il picco del petrolio, nel parlamento del Regno Unito stanno lavorando a cosa succederà nel 2020 e questi *trafficoni* NON hanno ALCUNA idea non una politica concernente il futuro a parte queste insensatezze masochiste e distruttive.
Le infrastrutture distruggono un sacco di cose, tra le quali le riserve di acqua (chiedere agli abitanti del Mugello come stanno ora dopo i tunnel della TAV, stanno proprio al secco, più di 50M di mc di acqua dolce dilapidati, persi per sempre, centinaia di aziende agricole senza fonti), il paesaggio (che bello sarà per le aziende agrituristiche, potranno aggiungere "con vista raccordo autostradale" sui loro pieghevoli"), il commercio locale, le aziende biologiche, tutto ciò che è di pregio e della montagna e che da lavoro.
Un'altra stura per il disastro del traffico su gomma, polveri fini, deturpazione definitiva del panorama, inquinamento da idrocarburi e tutta quella robbba bbona lì.
Rimarrà la devastazione e le aziende chiuderanno e delocalizzeranno lo stesso.
Cornuti derisi e mazziati.
E la ferrovia?
Non una parola sulla ferrovia.
In Svizzera il governo federale ha già snasato che per i TIR sarà sempre più dura, ha approvato un piano quinquennale di manutenzione e potenziamento di TUTTI gli scali e raccordi aziendali merci.
Qui che si fa?
Si propone la litanie di invasati del potenziare il traffico su gomma, ancora una volta la nenia del "più strade per tutti".
Chiedete pure agli abitanti di Pian di Setta, o della Quercia che bello che è vivere sepolti da polvere, cemento, in mezzo a viadotti.
Sì sì.
Non c'è altra preoccupazione per un drogato di procacciarsi altra robba da spararsi in vena.
Fatevi pure un'altra dose di strade.
Bravi. Bravissimi.
clap clap clap
L'enfasi data in questa notizia alla famosa bretella e' un po' fuorviante.
L'incontro di ieri era rivolto a discutere da tutti i punti di vista la MOBILITA' sulla montagna bolognese.
E quindi di ferrovia si e' parlato, ed anche molto. Peri e Venturi hanno ribadito la centralita' del trasporto ferroviario nei piani della mobilita' regionali e provinciali, centralita' che ha portato tra l'altro a supplire con ingenti investimenti della regione ai tagli fatti dal governo, e preservare cosi' i livelli di servizio raggiunti nel 2010.
Com'e' naturale in un partito "ampio" come il PD, ci possono essere soprattutto a livello locale diversi punti di vista su alcuni argomenti. E cosi' non mi sconvolge che un paio di interventi ieri siano stati a favore della bretella. Personalmente sono intervenuto per esprimere la mia posizione nettamente contraria ad un'opera che ritengo ingiustificata dal punto di vista strategico, e a favore di una politica basata su tre punti cruciali:
- priorita' assoluta agli investimenti infrastrutturali sulla ferrovia, a partire dal raddoppio selettivo della linea (inserito tra le priorita' del nuovo Piano regionale)
- attenzione alla manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilita' esistente, in particolare dalla Porrettana che versa in uno stato di quasi abbandono ma anche della viabilita' secondaria
- realizzazione dei progetti esistenti per la riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma in modo radiale rispetto alle stazioni ferroviarie, e per la sperimentazione di soluzioni piu' adatte alle particolarita' locali come ad esempio il trasporto a chiamata.
Sergio Salsedo - PD Grizzana Morandi
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