giovedì 16 settembre 2010

La frana di Vado è risolta.




La frana di Vado è risolta. Rimangono ancora alcuni adempimenti, come l’inerbamento della parete di sabbia e roccia da cui si è staccata la massa e la pulizia del fosso che la fiancheggia, ma gli interventi sono imminenti. “ L’obiettivo”, ha assicurato il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi, “è di concludere entro l’inizio dell’inverno”. Il dato rassicurante è comunque quello che tutta l’area è ormai in sicurezza e le diciotto famiglie che avevano dovuto lasciare le abitazioni hanno potuto rientrare nelle loro case, con l’eccezione di Maria e Mario Paolini poiché la loro abitazione è stata abbattuta dalla frana. Questo è quanto ha certificato il sopralluogo dell'assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo, del direttore dell'Agenzia regionale di protezione civile Demetrio Egidi, del sindaco di Monzuno e dei rappresentanti della Provincia di Bologna e del Servizio tecnico di bacino. Il 14 maggio scorso un vasto movimento franoso ha completamente distrutto un edificio e gravemente danneggiati altri tre. La strada era stata
ostruita, bloccando completamente la circolazione. Grazie al lavoro svolto da Comune, dal Servizio tecnico di bacino, dall’Autorità di bacino e dalla Provincia, coordinato dalla Protezione civile regionale e al finanziamento regionale di 130 mila euro, è stato possibile realizzare la messa in sicurezza della scarpata attraverso il disgaggio e la rimozione delle masse pericolanti che incombevano sulle abitazioni e sulla strada.
Al sopralluogo erano presenti anche coloro che sono stati coinvolti dalla frana, i quali hanno chiesto se potranno contare su sovvenzioni per i danni subiti. In particolare Mauro Paolini ha chiesto se potrà rifare la sua casa nel punto ove esisteva prima della frana. “La roccia è forte” ha detto la moglie Maria ai tecnici e ai politici. “La casa era lì da 56 anni e aveva sostituito una precedente dei miei suoceri. Vorremmo rifarla perché questa è la nostra terra” ha detto. http://webmailvtin.alice.it/cp/imgvirgilio/s.gifEgidi e Mastacchi hanno risposto chiarendo che per questo tipo di intervento è necessario attendere la fine delle indagini sulle pericolosità residue. Egidi ha voluto sottolineare come si sia arrivati a una conclusione operativa in tempi brevissimi grazie alla piena collaborazione di tutti gli enti territoriali coinvolti. L’assessore Paola Gazzolo, ha riferito della mancanze di risorse per rispondere ai danni dei privati, ma ha incoraggiato dicendo come il tema è già all’attenzione delle autorità nazionali. “Già domani saremo a Roma per affrontare la tematica” ha detto. “In Emilia Romagna sono tredici le realtà come quella di Vado che necessitano di sostegni adeguati”.

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