martedì 5 maggio 2009

Le radici di Veronica Lario


Le radici di Veronica Lario sono a Rioveggio.

(nella foto, la madre di Veronica, Flora, alla sinistra di Don Dario e lo zio Enzo alla destra- la foto è stata scattata in occasione della inaugurazione del cippo che ricorda le vittime della rappresaglia tedesche di Vizzano)

Le esternazioni di Veronica Lario che stanno portando alla rottura il suo matrimonio con il presidente Berlusconi, hanno avuto un eco particolare nella valle del Setta dove la famiglia di Veronica ha le sue origini. Il nonno Raffaele Bartolini, conosciuto come ‘Raflein’, risiedeva a Rioveggio quando fu rastrellato dai tedeschi e fucilato a Vizzano di Sasso Marconi assieme ad altri 13 suoi compaesani. Raffaele, che all’epoca aveva solo 36 anni, lasciò la moglie e cinque figli di cui la più grande aveva 13 anni e il più piccolo, due.

Chi ha seguito la vicenda è Don Dario Zanini, parroco di Sasso Marconi, che oltre ad essere amico della famiglia, fu fra coloro che riesumarono le salme degli sventurati e che coinvolse anche Veronica nella realizzazione di un cippo sul luogo dove avvenne l’eccidio.

Abbiamo chiesto al sacerdote cosa ne pensa della signora Lario e del difficile momento che sta vivendo:

“Ho sempre apprezzato il fatto che abbia tenuto in questi anni un atteggiamento riservato, senza mai voler approfittare della sua posizione. Certo un divorzio è un fatto molto triste che porta conseguenze negative non solo ai due interessati”.

Quale è il legame che la affianca alla famiglia di Veronica?

“La famiglia Bartolini abitava, come la mia, a Rioveggio, lungo la valle del Setta. Eravamo amici. Ci si voleva bene come all’epoca avveniva fra tutti gli abitanti dello stesso paese. Ho conosciuto bene i nonni della signora Veronica. Raffaele era un uomo buono , forte lavoratore, impegnato ogni giorno a prelevare manualmente con il suo carro sabbia e ghiaia dal fiume o a trasportare legna fino a Bologna. Fu catturato dai tedeschi l’otto settembre del quarantaquattro con altri sventurati, fra i quali tre miei parenti. Con loro fu poi fucilato per rappresaglia. Potemmo recuperare le salme solo a guerra finita”.

La famiglia abbandonò Rioveggio? Si trasferì dopo la perdita di Raffaele?

“No! La vedova di lui, Serafina, rimase sola col peso di cinque figli ancora piccoli da allevare. Pur aiutata dal parroco e dai paesani, trascorse anni di vera povertà”. E’ ancora in contatto con i Bartolini?

“Dei figli di Serafina e Raffaele, conosco bene la signora Flora che vive ora a Bologna, dopo aver trascorso lunghi periodi presso la figlia Veronica, accanti ai nipotini”.

E Veronica ?

“La signora Veronica, che non ho conosciuto personalmente, non ha mai fatto mancare il suo sostegno, anche economico, per le iniziative che coinvolgevano la sua famiglia”.

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