sabato 8 novembre 2025

“Insegnare col fascismo”: letture e memorie della scuola tra Sasso Marconi e Vergato negli anni Trenta e Quaranta

 



SASSO MARCONI – Domani, domenica 9 novembre, alle ore 16.30, presso la Sala Mostre “R. Giorgi” di via del Mercato 13 a Sasso Marconi, si terrà l’incontro “Insegnare col fascismo. Letture di vita scolastica degli anni Trenta e Quaranta tra Sasso Marconi e Vergato”. L’ingresso è libero e gratuito.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Sasso Marconi, dall’ANPI “G. Suzzi – G. Venturi” e dall’Istituto Storico Parri, rientra nel progetto “10 Righe” ed è pensata come finissage della mostra “La scuola a Sasso Marconi nel Ventennio fascista”, visitabile nei fine settimana fino al 9 novembre 2025.

Attraverso documenti, lettere e testimonianze d’epoca, l’evento ricostruisce il mondo scolastico locale durante il regime fascista, raccontando le vicende di Armida Simonelli e Dina Poggi, direttrici didattiche di Sasso Marconi e Vergato. Le loro scuole, spesso isolate sulle colline del Reno, furono al centro di un’educazione segnata da propaganda, controlli e rigida disciplina.

Le letture, curate da Gianluca Gabrielli, saranno interpretate da Donatella Manico ed Elisa Pompilio, con accompagnamento musicale di Stefano Rossetti.

Un’occasione per riflettere, attraverso le parole e i documenti di maestre e ispettori dell’epoca, su come la scuola sia stata – e possa essere ancora oggi – luogo di formazione, ma anche strumento di potere e di resistenza.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

l'istruzione scolastica durante il fascismo è perdurata fino a quasi tutti gli anni 60.

Anonimo ha detto...

La scuola, la colonia, il mondo del lavoro e la carriera

Anonimo ha detto...

Rispetto al diplomificio per asini attuale, quelle Scuole brillavano di luce propria.

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare che gli istituti tecnici sono stati fondati nel 20esimo secolo da imprenditori locali (almeno qui da noi) con l'intento di trovare giovani per le loro fabbriche: Aldini Valeriani, Salesiani.. ecc.. Venivano scelte per trovare occupazione. Oggi le fabbriche chiudono: meccanici, termotecnici, elettricisti, idraulici, elettronici son quasi tutti disoccupati.

Anonimo ha detto...

Le Scuole tecniche Aldini-Valeriani sono nate ben prima: 1844, per lascito testamentario appunto, di Giovanni Aldini e Luigi Valeriani, che non erano imprenditori, ma docenti uno di fisica e l'altro di economia.

Anonimo ha detto...

Si, hai ragione. Ma erano le più gettonate fino al 1970. Ora non servono più. Diplomati obsoleti. Laureati che vanno all'estero. Poi quando cerchi un artigiano per fare lavori in casa non trovi nessuno. I "Mercatoni fai da te" sono nati negli anni 80/90. Lavorare è fatica però serve. Troppe imposizioni statali...

Anonimo ha detto...

Nate nel 1844 e morte con l'avvento della "fondazione" che ha altri obbiettivi tra i quali il mantenimento di personaggi politici senza arte ne parte.

Anonimo ha detto...

Meglio se verifico.. Sei d'accordo?