lunedì 12 maggio 2025

Carta Smeraldo, appalto Hera e nuovi disagi: a chi conviene davvero?

Il gruppo consiliare “Cambiamo Passo – Cipollini Sindaco” solleva dubbi e incongruenze sul nuovo sistema di raccolta rifiuti ad Alto Reno Terme



Più costi, meno servizi. È questo il quadro tracciato dal gruppo consiliare Cambiamo Passo – Cipollini Sindaco riguardo all’introduzione del nuovo sistema di raccolta rifiuti gestito da Hera tramite la cosiddetta Carta Smeraldo. Un progetto ampiamente discusso in Consiglio Comunale e, secondo i consiglieri, avallato con sempre minori resistenze.

A fine febbraio il gruppo ha depositato un’interrogazione per ottenere chiarimenti ufficiali. “Su certi temi,” scrivono, “le risposte che arrivano sono spesso risposte-non risposte”.

Numeri alla mano

Nel precedente sistema di raccolta, il Comune sosteneva una spesa annua di circa 1.046.949 euro per 234 punti di raccolta. Con il nuovo modello targato Carta Smeraldo, la spesa sale a 1.086.238 euro – con solo 171 punti di raccolta. Aumenti che non tengono conto delle “spese extra capitolato” legate, ad esempio, alla bonifica delle aree oggetto di abbandono illecito di rifiuti, fenomeno che – prevedibilmente – potrebbe aumentare con la riduzione dei cassonetti disponibili.

Il risultato? Circa il 37% in meno di punti di raccolta, con un aumento del 3,7% dei costi base. “In pratica – ironizzano i consiglieri – meno lavoro per Hera, ma con un compenso più alto. Non male!”

Chi paga davvero?

In alcuni Comuni della provincia, come Marzabotto, si sostiene che la TARI non subirà aumenti. Ma Cambiamo Passo sottolinea come il rincaro verrà comunque coperto con fondi pubblici, semplicemente imputandolo ad altre voci di bilancio. “Che venga dalla TARI o da altri capitoli, sempre soldi dei cittadini sono.”

Cassonetti su misura... per chi?

C’è poi il tema dei nuovi cassonetti, progettati e prodotti ad hoc per la Carta Smeraldo. E qui il gruppo consiliare solleva un’altra domanda retorica: chi li ha progettati? “Un indizio: erano già in vetrina alla fiera Ecomondo del 2019...”

Campagna informativa carente

Secondo quanto previsto dal capitolato, Hera avrebbe dovuto promuovere una campagna informativa estesa. Ma secondo Cambiamo Passo, gli incontri pubblici sono stati insufficienti, soprattutto nella parte educativa: “Non basta spiegare quando conferire i rifiuti, bisogna chiarire come farlo e cosa differenziare.” Nessun incontro con le scuole, poche istruzioni operative, risultati poco soddisfacenti.

L’Europa come alibi

Durante un consiglio di frazione a Lama di Reno (Marzabotto), un responsabile tecnico di Hera avrebbe giustificato l’adozione del nuovo sistema con la necessità di rispettare direttive europee. Ma l’interrogazione del gruppo consiliare ha portato alla luce un fatto interessante: non esiste alcuna norma europea che imponga ai Comuni italiani soglie minime di raccolta differenziata, né che preveda sanzioni dirette in caso di mancato raggiungimento.

“È curioso – commentano i consiglieri – come a parole sembri tutto obbligatorio, ma quando si scrive nero su bianco, la realtà sia ben diversa.” 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Hera sarà un fallimento che Pagheranno tutti.

Anonimo ha detto...

Nel mio comune, da quando hanno introdotto i nuovi cassonetti e la carta smeraldo, si vedono sempre più rifiuti abbandonati in strada. Incivili chi li lascia, ma sistema raccolta fallimentare.

Anonimo ha detto...

Faremo come una volta,bel bidone di ferro in giardino e bruciamo tutto lì...... viva l'ambiente!

Anonimo ha detto...

Che bello vedere come i consiglieri di fratelli d’Italia copino paro paro gli interventi di Battistini in aula a Marzabotto!

Anonimo ha detto...

Con Hera, cornuti e mazziati.

Anonimo ha detto...

Ora ho capito perché l'anno scorso il comune di Grizzana mi ha raddoppiato la TA.RI!
Alla faccia dell'innovazione, sono capaci tutti ad amministrare così

Anonimo ha detto...

Sono solo puri interessi societari.