giovedì 16 gennaio 2025

Nel 2022, i contribuenti della provincia di Bologna hanno versato oltre 5,5 miliardi di euro di IRPEF: una riflessione sulle autonomie locali

 

di Mauro Muratori

del movimento ‘Bologna Città e Provincia Autonoma’


Nel corso del 2022, i 796.738 contribuenti della provincia di Bologna hanno dichiarato un reddito complessivo di 22,1 miliardi di euro, contribuendo con ben 5,525 miliardi di euro all’IRPEF. Un dato impressionante che, se distribuito equamente tra i 55 comuni della provincia (meglio identificata come "città metropolitana"), equivarrebbe a circa 100 milioni di euro per ciascun comune, da calibrare sulla base del numero di abitanti e della dimensione territoriale.


Queste cifre evidenziano il peso fiscale e la capacità contributiva di un territorio ricco e produttivo, ma sollevano anche un tema importante: la gestione delle risorse locali e il ruolo delle autonomie. È innegabile che vi sia molto da fare per garantire che queste risorse vengano reinvestite nei servizi e nelle infrastrutture locali, anziché disperdersi lungo le complessità della burocrazia centrale.

La politica romana, in tutte le sue componenti, si mostra spesso reticente a concedere vere autonomie, nonostante queste siano previste dalla Costituzione. La ragione? L’autonomia significherebbe una redistribuzione del potere economico e politico, con il rischio per i partiti nazionali di perdere controllo e consenso. Tuttavia, è importante sottolineare che autonomia non significa isolamento o creazione di barriere: esistono già, nella nostra penisola, regioni e province autonome che dimostrano come una gestione locale più diretta possa convivere con l’unità nazionale.

La questione resta aperta e urgente: i numeri parlano chiaro, e le risorse ci sono. Ora serve la volontà politica di utilizzarle al meglio, per il bene dei cittadini e dei territori.

 

Fonte: https://www.cittametropolitana.bo.it/atlantemetropolitano/economia/schede_territorio_redditi 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Accade che i cittadini, stanchi e stufi di assistere impotenti ai deludenti risultati delle amministrazioni locali o regionali, decidano di cambiare, attraverso il voto sulla scheda elettorale, compagine politica. Ma, ad ogni cambiamento, si vedono rifilare l'ennesima fregatura! Così va il mondo.

Anonimo ha detto...

Pensiamo un po' se eliminassimo l'evasione fiscale quanti sarebbero! Almeno tre volte

Anonimo ha detto...

Il fisco in Italia non è altro che un pizzo di stato, le tasse non vengono spese per i servizi al cittadino, ogni tassazione superiore al 15% è un furto esagerato, e lo Stato si impone sui cittadini esattamente come il barone o il gabelliere, anzi peggio. Tutti quelli che dicono che con una tassazione maggiore staremo meglio tutti, è un traditore COSTITUZIONALE al servizio della gabella.