Valerio Giusti, del Comitato per la Ferrovia Porrettana, elenca i primi disservizi per chi utilizza la Ferrovia Porrettana. In un comunicato, dal titolo ‘l’Appennino vassallo della città metropolitana? Ai posteri l’ardua sentenza’ , scrive:
Dal 9 giugno entreranno in vigore i nuovi orari
estivi che comporteranno l'esordio del nuovo passante ferroviario che estenderà
la linea Porrettana fino a Pianoro.
I nostri treni cesseranno di far capo al Piazzale
Ovest di Bologna e transiteranno dai binari centrali per continuare fino a
Pianoro: nessuno ha chiarito se ci saranno ripercussioni sulla puntualità. A
breve scopriremo se utilizzare i treni della Porrettana per garantire un treno
ogni 15 minuti nelle stazioni della cintura metropolitana, diventerà
un’eccellenza del Servizio Ferroviario Metropolitano o una somma di disservizi.
Il progetto è stato presentato come un importante
sviluppo del SFM ma i nuovi orari sono rimasti a lungo oscurati fino alla
recente pubblicazione sui sistemi di vendita e questo, dimostrando sobria
trasparenza, ha permesso solo in questi ultimi giorni di apprezzare alcune
eccellenti decisioni, estremamente utili e gradite ai pendolari dell’Appennino
bolognese.
Il primo treno del mattino, in partenza da Porretta
Terme alle 5:01, giungerà a Bologna alle ore 6:13 anziché alle ore 6:04 e
questo comporterà che un numero cospicuo di lavoratori saranno costretti ad
utilizzare l'automobile per andare al lavoro abbandonando il trasporto ferroviario.
Il secondo treno del mattino, in partenza da
Porretta Terme alle 5:35, incomprensibilmente, non fermerà più alla stazione di
Silla e questo comporterà che decine di utenti provenienti da Lizzano in
Belvedere, Gaggio Montano, Montese e Castel di Casio ecc, dovranno andare sino
a Porretta per prendere il treno. Oltre a dover prolungare i propri tempi di
viaggio in auto, non potranno più utilizzare l'ampio parcheggio di Silla ma
andranno a intasare i parcheggi di Porretta attualmente già sovraccaricati.
Studenti e docenti che utilizzano la ferrovia
Porrettana per recarsi al Polo Scolastico di Porretta Terme, che attualmente
arrivano alla stazione alle 8:17 e poi prendono le navette per entrare a scuola
alle 8:30, dal prossimo anno scolastico dovranno anticipare la sveglia di oltre
20 minuti per arrivare a Porretta alle 7:59 auspicando che anche la scuola
anticipi gli orari di ingresso (sempre che TPER modifichi gli orari di tutte le
linee dei bus provenienti dalle località della montagna…) per non correre il
rischio di dover bivaccare una mezz'oretta all’addiaccio: lo speriamo pure noi.
Non conosciamo tutti i dettagli dei nuovi orari
perché, dopo l'annuncio fatto più di un anno fa, il Comitato non è più stato
aggiornato e informato dei progetti di regione e città metropolitana, che hanno
fatto capire senza alcun dubbio che non siamo cittadini ma semplici vassalli,
senza alcun diritto alla partecipazione e al confronto tranne che per ricevere
qualche sintetica informativa a titolo di bonaria elargizione.
Se avessero preventivamente convocato il Comitato
avremmo provato a spiegargli l'importanza di rispettare anche le necessità di
coloro che sono costretti a svegliarsi prima dell’alba per raggiungere, dopo un
lungo viaggio, i luoghi di lavoro e studio presenti nella cintura bolognese, ma
appare evidente che i politici metropolitani siano poco interessati alle reali
necessità delle popolazioni che vivono lontane dalla città; siamo un bacino
elettorale troppo basso per interessare la politica e non ci resta che auspicare
che i nostri rappresentanti escano dal loro apparente torpore a partire da chi
dovrebbe tutelare la montagna.
2 commenti:
ASSURDO
MA SE QUESTI SINDACI ABBASSASSERO LO SGUARDO AL LIVELLO DEI BISOGNI PRIMARI...
Qualcuno di voi ha notizie dell'interessamento dei Sindaci del nostro territorio su un tema di vitale importanza come quello del trasporto ferroviario?
Io continuo a pensare che il loro primo compito dovrebbe essere quello di rappresentare gli interessi delle nostre comunità.
Evidentemente loro hanno una idea, o interessi, diversi stando alla determinazione con la quale ignorano il funzionamento dei servizi essenziali per i cittadini.
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