Marta Evangelisti, capogruppo FDI in Regione e Lorenzo Biagioni, responsabile attività venatoria area metropolitana, in un comunicato dal titolo ironico “ La gestione dell’attività venatoria in Emilia Romagna sembra sempre più una barzelletta”, scrivono:
Apprendiamo che, nel tardo pomeriggio di
oggi, mercoledì 13settembre, la Regione attraverso una nota esplicativa informa
tutti gli interessati al mondo venatorio, che avverrà nei prossimi giorni un
adeguamento al calendario venatorio 2023/2024.
In risposta alla notizia di qualche
giorno fa, ovvero, il risultato del ricorso al TAR di Bologna presentato dalla
LAC, la Regione rende noto che l’attività venatoria alle specie stanziali
inizierà il 1 ottobre e non più il 17 settembre.
Sembra chiaro a tutti che a pagarne(in
tutti i sensi) siano i cacciatori, coloro che hanno già provveduto a versare
nelle casse regionali e non solo le somme necessarie per svolgere la suddetta
attività, evidentemente a seguito dell’approvazione del calendario venatorio
avvenuta lo scorso maggio.
La regione Emilia Romagna è ormai nota
per servire questi “scherzi” a giochi iniziati, è importante ricordare che
l’annata passata, i cacciatori si sono visti arrivare chiusure anticipate per
diverse specie in piena attività venatoria.
Chiaramente sorgono spontanee le
domande, perché adesso? Perchè qualche giorno prima dell’apertura? Perchè il
calendario venatorio è stato approvato ed ora ci troviamo a doverlo adeguare?
perchè non essere chiari fin da subito e approvare una ed una sola volta
all’anno un calendario, senza doverlo poi modificare qualche istante prima
dell’inizio o addirittura come l’anno scorso in corso?
Notiamo un piccolo segnale dalla Regione
in merito ad alcuni punti del ricorso, ma crediamo sia un fievole risposta,
data dal fatto che non possono essere queste associazioni mediante loro manovre
ha dettare i tempi. Auspichiamo un maggiore impegno e un vero interesse alla
materia in oggetto da parte della Regione e nel suo assessorato. Crediamo sia
giusto nel rispetto di tutti qui cittadini-cacciatori che provvedono sempre a
devolvere quanto richiesto nei tempi richiesti.
Siamo anche a doverci confrontare anche
con qualche scomodo pensiero, non è che queste associazioni animaliste e
ambientaliste usano a proprio piacimento l’arma del ricorso al TAR proprio per
creare disagi nell’immediato.
Fratelli d’Italia come partito e nella
figura del Ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste,
Francesco Lollobrigida, è al fianco dei cacciatori e si batterà nella difesa
dei loro diritti, ricordiamo come sottolineato da quest’ultimo qualche giorno
fa che i cacciatori contribuiscono alle attività di ripopolamento e
bio-regolamentazione aggiungendo che sono il tramite più vero tra gli uffici tecnici
e la natura del nostro Appennino nel suo insieme.
2 commenti:
Che i cacciatori siano il tramite per la natura del nostro appennino fa ridere... E' una favola oppure una barzelletta? MD
Come no? Respingono le frane a colpi di doppietta.
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