Il
Il comunicato del Segretario Generale FIALS Emilia Romagna,
Alfredo Sepe:
La Sanità in Emilia Romagna è ormai in stato catatonico, una Regione in deficit che non assume personale sanitario (mancano 5 mila operatori del comparto e migliaia di Medici) non riesce a pagare lo straordinario ai professionisti e nemmeno a fargli smaltire le ferie accumulate, non considerando (al minimo storico) la qualità dei servizi clinico/assistenziali a favore dei cittadini.
La Sanità Emiliano Romagnola andrebbe
Commissariata per le gestione disastrosa degli ultimi anni e soprattutto per
gli scandali da cui è stata più volte colpita. Basti pensare all’appalto di
400.000 € relativo ad Accreditation Canada su sui è intervenuta l’ANAC, la
Procura che ha smantellato il Mega Appalto di 120 milioni di € che un dirigente
del S. Orsola aveva assegnato in maniera illegittima, ed ancora, come non
menzionare l’inchiesta della Procura sull’AOU di PARMA per l’impiego e la
sperimentazione di farmaci e dispositivi medici, le riduzioni delle auto
mediche nel forlivese e l’assunzione di un Mega dirigente, ex AIFA con un
incarico di 700.000 € presso la USL della Romagna, dulcis in fundo la chiusura
di 14 posti letto della Terapia Intensiva del S.Orsola e la riduzione dei posti
letto della Terapia Intensiva del Maggiore, e la lista sarebbe ancora lunga
Una Regione che ha pagato milioni di
euro al Privato Accreditato per Posti Letto in Leasing (dopo tagli
indiscriminati, circa 3000 posti letto ) come dimenticare inoltre, a Reggio
Emilia il Blitz della Guardia di Finanza per 2 milioni di mascherine, e ancora
gli scandali sulla mancata vaccinazione dei pazienti fragili a Modena e la mega
lite tra Donini e Petropulacos ( ex comitato tecnico scientifico) che ha visto
quest’ultima poi sottoposta a provvedimento disciplinare dalla stessa Regione
Una Regione che spende e spande nonostante
il Deficit di Bilancio, e che non tiene conto che pochi anni fa la Sanità è
stata riorganizzata con il sistema HUB e Spoke, Case della salute e Complessità
Assistenziale (investimento da milionari e milioni di euro) ed ora vorrebbe
unire gli Ospedali Bolognesi con il rischio di declassare l’Azienda USL di
Imola e snaturare la mission del S.Orsola e del Maggiore
Negli ultimi anni sono state centinaia
le riorganizzazioni che hanno contraddistinto le strutture sanitarie del
territorio regionale, e l’idea di trasformare le Case della Salute in OSCO (
Ospedali di Comunità) dopo che la Regione aveva ‘’puntato tutto ‘’ su queste
strutture è sostanzialmente indifendibile
Un Assessore insomma a cui sembra non
interessare il Deficit di Bilancio, le lunghe attese ai PS dei cittadini e le
liste per interventi chirurgici ed esami strumentali (che non accennano a
diminuire) come non si placano e le proteste dei cittadini a cui vengono tolti
i servizi (dalla chiusure dei PS h24 alla non riapertura dei punti nascita fino
alla carenza di posti letto e di ricoveri in barella)
La Regione afferma che il turn over sia
stato coperto per il 120%, ma non ci dice come sia possibile che le Aziende
Sanitarie spendano circa 13 milioni di € all’anno per pagare lavoro
straordinario al personale del comparto (proprio perché manca personale in
servizio) un dato inquantificabile se parliamo anche della Dirigenza Medica, al
netto dei rientri sul giorno di riposo e dei turni di lavoro che rasentano le
13 ore consecutive
Come FIALS Emilia Romagna riteniamo che
sia necessaria una ripartenza concreta della sanità emiliano – romagnola, che
passa necessariamente attraverso un Commissariamento D’Urgenza e un cambio di
passo nella gestione e nella filosofia organizzativa e gestionale dei servizi
sanitari
Bisogna puntare sulla tanto contemplata
interconnessione tra servizi sanitari e socio sanitari, non tralasciando gli
obbiettivi di deospedalizzazione e cure domiciliari, che passano attraverso un
miglioramento della tecnologia e dell’evoluzione degli strumenti di cura,
favorendo anche una diversa cultura delle stesse, che non passa necessariamente
e pedissequamente attraverso il concetto ospedale, ma che mira alla
delocalizzazione delle cure, al domicilio del paziente, al fine quindi di
snellire ed alleggerire le strutture ospedaliere e di rispondere in maniera
celere ai bisogni clinico assistenziali di tutti i cittadini
Per una concreta ripartenza è necessario
un restyling del sistema emergenza urgenza ed un rafforzamento del concetto dei
distretti, bisogna creare le condizioni per favorire una simbiosi concreta tra
la medicina di prossimità e quella territoriale, c’è bisogno di una visione
prospettica e lungimirante che tenga necessariamente conto dell’evoluzione
delle patologie croniche, legate indissolubilmente all’aumento dell’aspettativa
di vita della popolazione regionale.
Una piena ripartenza necessita anche di
una maggiore integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali, coinvolgendo
tutti gli stakeholders ed i professionisti del settore, fattore fondamentale
per ricercare una concreta interconnessione dei servizi sanitari e sociali Per
un pieno rilancio della sanità in Emilia Romagna è necessario un investimento
di risorse straordinario, implementando la spesa per il personale dipendente ed
integrando in maniera sostanziale i fondi contrattuali, al fine di valorizzare
in maniera significativa i professionisti che operano sul nostro territorio e
soprattutto limitare i rischi inerenti una diminuzione dei salari, ipotesi che
potrebbe concretizzarsi alla luce della condizione economico/finanziaria che
sta’ attraversando la nostra Regione In questo quadro difficile e drammatico,
il rilancio passa necessariamente attraverso il coinvolgimento di tutte le
comunità professionali che concorrono al mantenimento dei sevizi sociali e
sanitari in Emilia Romagna, Medici, Professioni Sanitarie e Tecniche che sono
la chiave di volta per la ripartenza della sanità emiliano romagnola.
Una piena riforma passa infine
necessariamente per un confronto concreto con le pari sociali, che di fatto
sono la voce di tutti quei professionisti che tengono in piedi l’intero sistema
sanitario, e che garantiscono la salute ed il benessere di tutti i cittadini
Queste le nostre proposte e le
rivendicazioni di lavoratori e cittadini che ci porteranno il 15 Aprile in Via
Rizzoli – Due Torri per una Grande Manifestazione di Piazza in Difesa della
Sanità Pubblica e dei Diritti di Lavoratori e Cittadini
Abbiamo invitato anche l’Assessore
Donini per un confronto Pubblico con la FIALS Emilia Romagna, in Piazza, alla
presenza di lavoratori e cittadini
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