Il consigliere della Città Metropolitana Marta Evangelisti invia:
“Da notizie apprese in questi giorni pare che saranno applicati tagli all’ Istituto di Istruzione Secondaria “Luigi Fantini” di Vergato: nonostante infatti le dichiarazioni rese dalla classe dirigente nazionale e regionale in merito al PNRR, non vi saranno le promesse maggiori risorse, almeno in termini di spazi e personale.
Dopo il
trascorso anno di emergenza pandemica, durante il quale i risultati parlano
chiaro a favore dell’Istituto Fantini, l’Ufficio Scolastico Provinciale non
pare aver concesso l’organico per il corso serale. Questa scelta risulta
inaccettabile perché spetterebbe di diritto in base ai numeri degli iscritti, e
secondariamente perché la mancata assegnazione di personale per il corso serale
comporta due opzioni: o chiudere il corso – con un danno inestimabile per la
funzione sociale che svolge nella zona montana – o garantirlo solo in parte con
le risorse del diurno, che ne risulterebbe ovviamente privato.
Ed ancora
l’USP, pare che
invece di sostenere la scuola nell’abolizione delle “classi pollaio”, non abbia
concesso la terza sezione per la prima liceo (considerata anche la presenza di
ragazzi disabili) e ha accorpato, a partire dall’anno scorso, diverse classi,
con il risultato che attualmente al Fantini molte aule sono affollatissime
(28-30 studenti).
È del tutto
evidente come detta condizione oltre ad essere pregiudizievole per la
didattica, soprattutto nelle classi del primo biennio, non permetterà una
condizione di maggior sicurezza in caso di ripresa della pandemia, oltre a
destare riserve rispetto alla effettiva realizzazione delle attività
finalizzate all’inclusione. Infine occorre stigmatizzare come la mancanza di
spazi dedicati ha determinato, già dallo scorso anno, la sospensione di tutte
le attività laboratoriali che rappresentano per gli studenti con disabilità più
complessa, l’ occasione di incontro e condivisione con i compagni.
Ma la
mancanza di spazi grava in generale sulla didattica ordinaria di tutte le
classi, non solo per il sostegno: il record di iscrizioni raggiunte quest’anno
è un aspetto da considerarsi positivo per tutta la valle del Reno.
Auspico
quindi che la Città metropolitana, nella persona del Consigliere delegato,
sappia trovate adeguate soluzioni, con magari
la
concessione di vani di bioedilizia per dotare l’Istituto di almeno
due/tre aule in più ma anche in termini di ripristino delle risorse umane
di organico oggi sospese, attivandosi in tutte le sedi e con tutte le modalità
necessarie affinché vengano riconosciute le condizioni per continuare la
progettualità formativa a sostegno del territorio”.
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