Dà
ragione all'ente che ne aveva limitato l’orario di funzionamento
Il
Comune di Casalecchio di Reno informa:
Depositata
il 7 luglio scorso la sentenza del Tar Emilia-Romagna che respinge il
ricorso presentato da un operatore di gioco di Casalecchio di Reno
contro l'ordinanza sindacale del 2016 che prevede limitazioni
temporali per gli apparecchi da gioco: a Casalecchio possono
funzionare solo fino ad un massimo di 8 ore giornaliere, comprese
nelle fasce orarie dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle ore 22.
La
sentenza stabilisce infatti che i sindaci hanno facoltà di stabilire
limiti orari per le attività di gioco quando l'obiettivo è tutelare
la salute pubblica.
Nella
sentenza il Tar precisa che la giurisprudenza formatasi sulla materia
è “del tutto ferma nell'ammettere la competenza del Sindaco nel
disciplinare gli orari delle sale giochi”.
Tale
disciplina “non è infatti diretta a garantire l'ordine pubblico”
ma la salute dei cittadini, “la cui tutela è compresa tra le
attribuzioni dell’ente locale”. Inoltre, nel caso del nostro
comune, i dati forniti dal Sert – il servizio del sistema sanitario
regionale che si occupa delle dipendenze – richiamati
nell'ordinanza sindacale “hanno evidenziato un forte fenomeno di
espansione sul territorio della ludopatia”, ovvero una diffusione
della patologia tale “da giustificare oltre il distanziamento dai
luoghi sensibili anche interventi di limitazione degli orari”.
La
competenza del Sindaco sulla materia, sottolinea il Tar, non è stata
modificata neanche dall'intesa siglata in Conferenza Unificata nel
2017 sul riordino dei giochi, che per i limiti orari aveva previsto
delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione
quotidiana di gioco. L'intesa trovata tra Stati ed enti locali “non
ha efficacia vincolante se non recepita con il previsto decreto del
Ministero dell’Economia e Finanze”; si tratta inoltre di un atto
“emanato successivamente all'ordinanza sindacale impugnata, come
tale irrilevante ai fini dello scrutinio di legittimità”. In ogni
modo, la stessa intesa conteneva “una espressa previsione” sulle
disposizioni locali di maggiore tutela per i giocatori, come nel caso
di Casalecchio.
L’ordinanza
è stata pertanto confermata dai giudici, così come il regolamento
comunale successivo che aveva ribadito la competenza del sindaco a
regolamentare sulle limitazioni orarie.
Dichiarazione
del sindaco Massimo Bosso
“Abbiamo
cercato con la nostra ordinanza di regolamentare un fenomeno
cresciuto in modo preoccupante negli ultimi anni. Sempre più persone
restano vittime del gioco compulsivo e di una vera e propria
ludopatia portando se stessi e le loro famiglie in gravi difficoltà
sul piano sia economico sia dei rapporti personali. I servizi Ausl,
attraverso il Sert, da tempo ci hanno segnalato un aumento
esponenziale dei cittadini che si stanno rivolgendo a loro per uscire
da queste situazioni.
Regolare
gli orari significa quindi inviare alla nostra città un segnale di
forte preoccupazione e attenzione sulla salute e cercare di ridurre
questo fenomeno soprattutto rispetto alle fasce deboli della
popolazione, anziani, disoccupati e minori. La magistratura ha
ritenuto corretto l’iter effettuato che tiene conto di questi
elementi importanti per la nostra comunità.
La
limitazione degli orari si inserisce nell'ambito di una serie di
azioni realizzate negli anni per il contrasto alle ludopatie, dal
coinvolgimento delle scuole, attraverso il progetto Azzardo: se
questo è un gioco, a quello del mondo del lavoro, grazie al
protocollo d'intesa Al lavoro non t’azzardare, dalla
disciplina urbanistica in materia di distanza dai luoghi sensibili,
all'adesione alla campagna regionale SlotfreeER per le
attività commerciali e ad altre azioni di sensibilizzazione portate
avanti anche con Azienda USL di Bologna, ASC InSieme, Unione Reno
Lavino Samoggia, Avviso Pubblico, organizzazioni sindacali e
associazioni locali”.
Laura Lelli
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