Organizzato dall’ assessore all'agricoltura del Comune di Monte
San Pietro, Barbara Fabbri, lunedì
prossimo 4 maggio, a Monte Pastore
di Monte San Pietro si parlerà di castanicoltura,
delle sue ‘sofferenze’ e dei possibili rimedi.
L'Unione dei Comuni della
Valsamoggia, grazie all'attenzione che il Sindaco di Monte San Pietro, Stefano Rizzoli, ha stanziato 5.000 euro per l'acquisto di
Torymus Sinensis, l'insetto che combatte efficacemente la vespa cinese, presenza
che affligge duramente la cultura castanicola dell'Unione fino a mettere in
pericolo la produzione annuale del prezioso marrone biondo dell’Appennino
bolognese.
Parallelamente il Sindaco Rizzoli si è rivolto al Consorzio Castanicoltori dell'Appenino Bolognese chiedendo la necessaria assistenza sul campo, o meglio in castagneto, per effettuare i rilasci dell'insetto. Invito cui il Consorzio ha aderito di buon grado e si è impegnato a fornire gratuitamente la propria opera di supporto, certamente efficace grazie all'esperienza maturata nei precedenti cinque anni di collaborazione con il Servizio Fitosanitario della Regione.
Con l'investimento previsto dall'Unione, è stato possibile acquistare dalla ditta Piemontese Green Wood Service ben 23 lanci di Torymus che i volontari del Consorzio hanno provveduto a rilasciare in altrettanti castagneti.
Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra il pubblico ed il privato che potrebbe essere d'esempio anche per le altre Unioni che operano nel territorio dell'Appennino Bolognese.
Il presidente del Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese, Renzo Panzacchi ricorda inoltre di aver consegnato all’assessore all’Agricoltura della Regione un dettagliato documento messo a punto con la collaborazione di altri 5 Consorzi Castanicoltori .
Il documento ha portato a un primo
incontro con l'assessore, dott.ssa Simona
Caselli, che ha dimostrato attenzione e la volontà di affrontare i tanti
temi evidenziati nella relazione, e a un
confronto operativo tra tutti i consorzi firmatari del documento ed i dirigenti
dei vari servizi della Regione coinvolti nella gestione e nella cura della
castanicoltura.Parallelamente il Sindaco Rizzoli si è rivolto al Consorzio Castanicoltori dell'Appenino Bolognese chiedendo la necessaria assistenza sul campo, o meglio in castagneto, per effettuare i rilasci dell'insetto. Invito cui il Consorzio ha aderito di buon grado e si è impegnato a fornire gratuitamente la propria opera di supporto, certamente efficace grazie all'esperienza maturata nei precedenti cinque anni di collaborazione con il Servizio Fitosanitario della Regione.
Con l'investimento previsto dall'Unione, è stato possibile acquistare dalla ditta Piemontese Green Wood Service ben 23 lanci di Torymus che i volontari del Consorzio hanno provveduto a rilasciare in altrettanti castagneti.
Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra il pubblico ed il privato che potrebbe essere d'esempio anche per le altre Unioni che operano nel territorio dell'Appennino Bolognese.
Il presidente del Consorzio Castanicoltori dell’Appennino Bolognese, Renzo Panzacchi ricorda inoltre di aver consegnato all’assessore all’Agricoltura della Regione un dettagliato documento messo a punto con la collaborazione di altri 5 Consorzi Castanicoltori .
“Non voglio alimentare facili speranze,” ha detto il presidente Panzacchi, “ ma credo che oggi, come mai in passato, si siano create le condizioni affinchè la Regione possa decidere di affrontare con serietà il tema della castanicoltura. In ogni caso anticipo che il 16 maggio, in un convegno a Capugnano di Porretta Terme, l'assessore Caselli sarà presente con un intervento dedicato all'argomento”.
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