Da
Dante Franchi per il Coordinamento dei Comitati 'acqua bene comune' e 'acqua pubblica Emilia-Romagna'.
Gli
amministratori pubblici dell’Emilia-Romagna fermino la illegittima decisione che il consiglio di amministrazione
di HERA sta per assumere: la fusione
HERA/ACEGAS-APS.
Siano
i consigli comunali a decidere. I cittadini siano informati prima dei fatti
compiuti.
Il 13 giugno avevamo
rivolto alcune domande ai Sindaci. La prima domanda era: cosa pensano i sindaci
Emiliano–Romagnoli dell’ ipotesi sottoscritta per chiudere entro 90 giorni
l’accordo fra HERA e ACEGAS-APS per una
multiutility EMILIANO-ROMAGNOLA, VENETA, FRIULANA, TRIESTINA e BALCANICA? Nessuno ci ha risposto.
Ora
in un silenzio assordante della società e dei poteri pubblici, i consigli di Amministrazione a partire da
quello di HERA decideranno le operazioni di aggregazione fra ACEGAS ed HERA. E’
una operazione oscura della quale non solo i cittadini, ma anche i consiglieri
comunali, le giunte e moltissimi sindaci non sanno nulla.
Per
quello che è dato capire dai rari articoli di stampa, la acquisizione della
Holding ACEGAS dai comuni di Trieste e Padova varrebbe, stando ai soli valori
di capitalizzazione di borsa (al 20 luglio 2012) 126 milioni di € contro la
cessione del 14,5% di HERA a quegli stessi comuni (valore 164 milioni di €). L'operazione
si caratterizzerebbe pertanto da un saldo negativo pari a 38 milioni di € per i
soci pubblici emiliano romagnoli. Se non è vero ci diano i dati giusti!
L’indebitamento
complessivo dopo la fusione assommerebbe ad oltre 2 miliardi e 800 milioni di€,
se non è vero ci diano i dati corretti!
Cosa ancora più grave,
a seguito della cessione del 14,5% ai comuni di Padova e Trieste, il pacchetto azionario detenuto dal
Patto di sindacato ( patto di voto) dei comuni Emiliano-Romagnoli potrebbe
scendere sotto il 50% di HERA. Ciò sarebbe ancor più vero se si realizzasse
l’aumento di capitale previsto nel 1013
nella conversione delle obbligazioni emesse da HERA.
I
comuni Emiliano –Romagnoli NON avrebbero più il controllo di HERA, se non è
vero dimostrino il contrario.
Solo 8 mesi fa i
Consigli comunali hanno votato sugli indirizzi del patto di sindacato dei soci
pubblici per HERA. Si parlava di rilancio del “patto”, ma avviene il suo
ridimensionamento strategico, si abbandona l’idea del soggetto aggregatore
regionale , anzi si aprono propaggini in Serbia e in Bulgaria (Rila Gas A.D. -
Sofia (Bulgaria) - 100% e SIGAS d.o.o. -
Belgrado (Serbia)- 90%).
Tutto ciò non era previsto e quei
documenti, approvati dai consigli comunali, diverrebbero carta straccia. Ciò è
illegittimo, solo i consigli comunali
possono cambiare quell’orientamento, non i consigli di amministrazione.
Vengono definitivamente
stracciati gli accordi fatti con i sindacato al momento della creazione di
HERA, nessuno ha da obiettare?
I Titoli in borsa delle
due aziende continuano a scendere e inevitabilmente
i processi di indebitamento saranno il carburante delle privatizzazioni. Alla
faccia di 27 milioni di cittadini che al referendum del 12 e 13 giugno 2012
hanno indicato una strada diversa.
E’ possibile, che
nessun amministratore locale alzi la voce per chiedere conto della situazione?
Chi controllerà la
multiutility sovraregionale?
Chi controllerà la
multinazionale con gli affari nei Balcani, è questo l’interesse dei cittadini
dell’Emilia-Romagna ?
Chiediamo ai sindaci
Emiliano-Romagnoli di avviare immediatamente una istruttoria pubblica, di fare la discussione nei consigli comunali
portando tutti gli elementi conoscitivi del caso ed avviare la consultazione
dei cittadini .
Le tragiche vicende del
terremoto, richiederebbero una focalizzazione sul nostro territorio, il
rilancio di investimenti di riassetto territoriale, idrico, energetico ,
idrogeologico, di riconversione produttiva e messa in sicurezza del patrimonio
edilizio, di difesa dell’apparato produttivo.
Alcuni di questi
compiti (acqua rifiuti energia e territorio) potrebbero vedere HERA impegnata.
Le ipotesi di fusione vanno in direzione
opposta.
I comitati provinciali
per l’acqua bene comune dell’Emilia-Romagna assieme al Forum Nazionale dei
movimenti dell’acqua sono assolutamente
contrari a questa prospettiva.
Reiteriamo la richiesta
di incontro ai sindaci delle città capoluogo del nostro territorio, a Manca in quanto presidente del Patto di
sindacato ed a Virgilio Merola nella sua
qualità di sindaco di Bologna e maggiore azionista di HERA.
Chiediamo che le forze
politiche si pronuncino e contribuiscano a modificare il percorso.
Ci rivolgiamo inoltre a
tutte le realtà dell’associazionismo, del volontariato e alle organizzazioni
sindacali perché non rimangano inerti di fronte all’attivazione di questi
processi.
Chiediamo ai lavoratori
di mobilitarsi, in quanto assieme ai rischi per la risorsa idrica e l’ambiente,
per gli utenti, sarebbero i lavoratori a
pagare il prezzo più alto con la caduta verticale della qualità delle relazioni
sindacali (già provate), impulso alle iniziative di esternalizzazione e di
appalto, compressione dei diritti e della contrattazione e quindi
dell’occupazione, del reddito e delle
professionalità legate al territorio e alla finalità pubblica del servizio. Gli
unici a guadagnare da questi processi, sarebbero il management e una pletora di dirigenti sempre
più superpagati.
I Comitati si
attiveranno per costruire un coordinamento con tutte le realtà territoriali
coinvolte da questi processi. Perché si scrive acqua, ma si
legge democrazia.
E dopo la sentenza
della Corte Costituzionale che afferma la necessità di rispettare il risultato
referendario, la nostra battaglia è più forte.
4 commenti:
Avanti, sono con voi. Stanno tentando di fregarci e ci stanno riuscendo, bisogna fermarli.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/07/23/news/dietro_la_fusione_hera-acegas_c_un_operazione_oscura-39563875/
E' in programma un volantinaggio e presidio davanti a palazzo d'Accursio oggi pomeriggio alle ore 16.00 per cominciare a dirgli che cosi di nascosto non si può fare.
Se come dicono HERA è a maggioranza pubblica le scelte le devono fare i rappresentanti del Popolo, i Consigli Comunali, assumendosene la responsabilità in modo trasparente e su questo saranno poi giudicati dagli elettori.
Ci siamo?
I risultati poi sono questi.
Gruppo Hera: 19 MLN di € per Dirigenti e Top Manager
http://notiziefabbriani.blogspot.it/2012/07/gruppo-hera-19-mln-di-per-dirigenti-e.html
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