Gli italiani hanno ripreso a mangiare come parlano. Il pranzo di Natale sarà infatti ‘italianissimo’, anzi regionale, se non dialettale. Lo rivela Pietro Sabbioni (nella foto) della Confederazione Italiana Agricoltori di Bologna (CIA), che dal suo punto di osservazione ha modo di verificare gli orientamenti generali.
“Tutto pronto per le tavole di Natale”, scrive Sabbioni in una nota. “ Quest’anno ben 9 italiani su 10 hanno deciso di trascorrere le feste tra le mura domestiche con parenti e amici e di cancellare i menù esterofili, prediligendo portate nazionali nel 75% dei casi. Certo la crisi si fa sentire, ma gli italiani piuttosto che rinunciare ai piaceri della tavola, preferiscono tirare la cinghia su regali, ( meno 3,5% ) e sui viaggi, ( meno 7% ).
Più in dettaglio, ogni famiglia sborserà in media 140 euro per imbandire le tavolate nel prossimo week-end. Con una spesa complessiva stimata in 1,6 miliardi di euro per il solo pranzo di Natale ed intorno al miliardo per il cenone di fine d’anno.
Niente spese folli, quindi salmone, ostriche e frutta esotica verranno consumate con il contagocce. Mentre sarà un trionfo di ragù, tortellini, torte rustiche e dolci artigianali.
A crescere sarà anche la ‘spesa in campagna’, con un incremento del +15% rispetto al 2010. Più di 9 milioni di italiani si recheranno nelle aziende agricole che fanno vendita diretta e nei mercatini allestiti in questi giorni dagli agricoltori. Una scelta che premia non soltanto la qualità, la tipicità, la freschezza e la salubrità dei nostri prodotti agricoli, ma alleggerisce anche lo scontrino”, sottolinea Sabbioni.
“La spesa alimentare natalizia sarà così ripartita: carni e salumi (18,5% ), pesce ( 11,8% ), pasta e pane ( 14,2% ), formaggi e uova (13,1% ), ortaggi, conserve e frutta fresca e secca ( 15,3% ), vini spumanti ed altre bevande (14,7% ), pandori, panettoni, torroni e dolci in generale ( 12,4% )”.
Sabbioni termina aggiungendo agli auguri un ‘buon appetito’ a tutti.
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