“Durante l’anno in corso, dal 1 gennaio al 16 ottobre, sono stati uccisi complessivamente 118 capi ovini che verranno risarciti mediante i contributi appositamente stanziati dalla Regione per le perdite di capi di bestiame causate da cani inselvatichiti o altri animali predatori. Nella nostra provincia, per l'anno 2010, sono stati calcolate per tutte le specie allevate perdite pari a 24.296 euro”. E’ la risposta dell’assessore provinciale all’agricoltura e caccia Gabriella Montera a una interrogazione del consigliere FLI Giuseppe Sabbioni, il quale, prendendo spunto dalla strage di pecore avvenuta in località Venola a Marzabotto, chiedeva chiarimenti: “In località Venola, presso l’azienda ‘Il Cerro’, sono stati uccisi 10 ovini a causa di due attacchi di canidi di media e grossa taglia, in data 9 e 16 ottobre 2010”, continua la risposta. “Gli episodi non sono attribuibili al lupo con assoluta certezza, a causa del mancato consumo delle carcasse in entrambi i casi”. Alla risposta, il consigliere Sabbioni faceva notare che il numero elevato di ovini sbranati dai lupi e dai cani inselvatichiti preoccupa per il conseguente depauperamento del patrimonio della specie ovina, il cui allevamento era ripreso nelle nostre colline con una certa intensità. “Se non cesseranno gli assalti alle greggi c'è il rischio che gli allevatori abbandonino questa attività" ha concluso il consigliere. Pietro Sabbioni, della direzione Cia bolognese (Confederazione italiana agricoltori) sottolinea: “Il tema della presenza dei predatori e dei selvatici di grossa taglia è ormai all’attenzione del mondo politico e imprenditoriale da anni senza essere arrivati a una presenza equilibrata. In merito ai danni c’è da rilevare che l’agricoltore è danneggiato due volte: viene risarcito, quasi mai per intero, del danno immediato, mentre il danno per il mancato prodotto non viene neppure considerato. Per riformare il gregge a volte occorrono anni. Il pericolo di perdere il presidio umano in collina è reale”. Di contro Lorenzo Olmi, commentando il recente ‘incontro con un lupo' di una signora di Sasso Marconi, ha detto: “I lupi sono tornati ad occupare il territorio e la nicchia ecologica che spetta loro di diritto. S’è cercato di eliminare i lupi, come i bisonti e per fortuna nessuno dei due tentativi è riuscito. C’è chi lascia allo stato brado i suoi maremmani, che di certo sono un pericolo ben maggiore dei lupi”.
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