Il rito del presepe e quello dell’albero di Natale con la ricchezza dei suoi addobbi caratterizzano il mese di dicembre delle famiglie sassesi. L’ambientazione della nascita di Cristo, che in molti davano in declino, ha invece non solo il valore di un tempo ma è un rito collettivo cui nessuno si sottrae, unisce tutta la famiglia e riconferma l’appartenenza religiosa. “L’8 dicembre di tutti gli anni lo dedichiamo alla composizione del presepe e alla preparazione dell’albero di Natale. In quel giorno non c’è cartone animato o partita che tenga. La televisione rimane spenta e tutti lavoriamo per creare l’atmosfera del Natale. L’armonia è generale”, racconta Davide Gurieri precisando che la direttrice dei lavori è la figlia Camilla di sei anni. Antonella Frascaroli precisa. “Facciamo sia il presepe sia l’albero. Quando qualcuno dice che è il momento si parte con piacere e tutti fanno qualcosa. Riutilizziamo lo stesso muschio da anni per non doverlo raccogliere tutti gli anni fresco, impoverendo il bosco. E’anche una bella lezione di rispetto dell’ambiente”. Anche Livia Benini con i figli Domenico, Felipa e Dyla fa presepe ed albero: “Le statuette sono quelle storiche di famiglia. E’ quindi anche un po’ ricongiungerci con i famigliari che non abbiamo più. E’ una ricorrenza molto bella”. “Anche noi facciamo presepe e albero”, precisa Nicoletta Cattani, “mia figlia Giulia è attratta più dall’albero, mentre mio marito più dal presepe”. Carmela Salomone soddisfa i desideri della figlia: “Siamo coinvolti da Paola che è affascinata dal ‘rito di Natale’ per lei quasi magico. Nessuno della famiglia può sottrarsi”. Valerio Bignami, padre di Arianna, Isacco e Rachele precisa che in casa sua si fa solo il presepe: “Iniziamo con la raccolta tutti insieme del muschio come si è sempre fatto anche quando io ero bambino e tutti insieme costruiamo il presepe. Per dare poi alla ricorrenza il solo valore religioso, abbiamo abolito i regali”. Antonio Oliveri con i tre figli Valerio, Simone e Alessandro, rispetta l’appuntamento natalizio con ciò che offre l’era moderna: “Utilizziamo un presepe preconfezionato e l’albero è quello tecnologico”. Roberto Sasdelli rappresenta un’eccezione: “Noi facciamo solo l’albero, costretti dal poco spazio libero in casa. Ci limitiamo a esporre una sola piccola natività”. La famiglia argentina Rizzo, a Sasso Marconi in visita ai parenti, fa presepe e albero: “Per noi è un rito irrinunciabile”, spiegano la piccola Luciana, Alberto e Ana. Anche Tommaso e Matteo Melloni, in Spagna da tempo e a Sasso Marconi in visita ai nonni, precisano: “Siamo arrivati ieri sera, ma già oggi pomeriggio inizieremo a fare l’albero e il presepe”. Gina Medici guarda compiaciuta il presepe di Sant’Apollonia che verrà ricollocato per il periodo natalizio nella chiesetta seicentesca voluta dal poeta bolognese Claudio Achillini . “E’ veramente bello,” commenta.
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