“Non è possibile morire così. Non ci sono scusanti. La disorganizzazione è stata totale. Sarà la Procura della Repubblica a valutare tutta la vicenda. Vogliamo giustizia e vogliamo che quello che è successo a mia madre non debba ripetersi per altri.” Gabriele Bettini non fa sconti agli operatori dell’ospedale di Vergato. La madre Maria Lodovisi di 71 anni, residente a Mongardino di Sasso Marconi, è deceduta martedì scorso dopo un intervento all’anca all’ospedale di Vergato e uno al Maggiore per riparare i danni di una emorragia. Tutto è però risultato inutile ed è deceduta nella stessa giornata. “Mia madre è entrata all’ospedale lunedì mattina per l’applicazione di una protesi all’anca, un’operazione breve e poco impegnativa. Martedì mattina alle 8 è iniziato l’intervento” racconta Gabriele trattenendo a stento le lacrime. “Alle 12.30 ci hanno informato di un piccolo problema, una emorragia, per cui sarebbe stata trasferita all’ospedale Maggiore. Alle 19.30 è deceduta dopo inspiegabili ritardi”. Poi Gabriele entra nei particolari “Appena abbiamo saputo che mia madre sarebbe stata trasferita al Maggiore con l’elisoccorso, siamo partiti per Bologna. Per essere già al Maggiore al suo arrivo. Arrivati al Maggiore abbiamo poi saputo che l’elicottero non era atterrato per il maltempo e che mia madre sarebbe arrivata con l’autoambulanza. Ci siamo detti che il tempo intercorso per il trasferimento dell’elicottero poteva essere risparmiato poiché la situazione di maltempo era nota. Poi con nostra incredibile sorpresa abbiamo visto arrivare l’autoambulanza con mia madre in un letto di sangue. Durante il suo trasferimento in barella lasciava a terra una scia rossa. Poi ancor più incredibile, gli operatori si chiedevano quale fosse il gruppo sanguigno di mia madre. Hanno dovuto telefonare a Vergato che ha mandato l’informazione via fax. Infine il ricovero in terapia intensiva. Gli operatori sono stati finalmente all’altezza. Hanno individuato immediatamente l’origine dell’emorragia e hanno tamponato l’uscita di sangue. Ma ormai era troppo tardi”. Bettini se la prende con il personale ausiliario.”Sono stato trattato malissimo da un infermiere che, al contrario dei medici, in modo arrogante mi intimava di andarmene. Ringrazio invece il personale medico del Maggiore che si è dimostrato molto capace”. L’Azienda USL di Bologna precisa di aver segnalato il decesso alla magistratura, quale evento sentinella. Aggiunge poi: “L’intervento, eseguito dalla équipe di Ortopedia, della durata di 3 ore, si è concluso alle ore 11.30. A seguito di complicanze sono stati immediatamente praticati i primi provvedimenti di emergenza e, successivamente, è stato disposto il trasferimento in urgenza presso l’Ospedale Maggiore. L’elicottero, alzatosi in volo alle 12.31, è stato costretto a rientrare a causa delle avverse condizioni metereologiche. Alle 12.40 la signora è stata trasferita, quindi, a bordo di una ambulanza dall’Ospedale di Vergato al Maggiore, dove è giunta alle ore 13,40. Nonostante le cure, la signora è deceduta, purtroppo, alle ore 19.35”. Infine sostiene: “Non c’è stato alcun ritardo nella esecuzione delle trasfusioni che sono state eseguite immediatamente all’arrivo della signora nella Emergency Room, dove è stata presa in carico dalla equipe della rianimazione”.
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