Ieri in Regione l’audizione del comitato “No Turbogas a Lama di Reno” presso
17/04/2010 Bologna – Membri e tecnici del Comitato No Turbogas a Lama di Reno sono stati ricevuti nella giornata di ieri presso la sede della Regione Emilia Romagna in via dei Mille per sottoporre ai membri della Conferenza di Servizi una serie di richieste e osservazioni, a seguito della domanda avanzata dallo stesso Comitato ad essere ascoltato sull’affaire Turbogas.
“La nuova legge 3/2010 prevede un processo partecipativo di sostanza e non solo di facciata”. Poche ma importanti parole, pronunciate in apertura di incontro dal Coordinatore del Comitato Paolo Donno, che riassumono già il senso dell’intervento rivolto in primis a richiedere un processo partecipativo reale ed un’informazione completa e imparziale, come stabilito dalla L.R. di recentissima approvazione. Rendere completa e leggibile l’informazione sul progetto Turbogas Lama di Reno e valutare le opzioni per il recupero dell’area ex Burgo. Questo è quanto richiesto dal Comitato che contesta un’informazione unilaterale e tendenziosa: “Chiediamo che venga rifatta l’Istruttoria Pubblica in modo conforme alla legge, e che il progetto ed il SIA vengano presentati da un rappresentante qualificato della Regione, al quale sia conferita una funzione indipendente”.
Processi partecipativi a parte, i tecnici del Comitato non hanno dubbi sulla negatività del progetto, come risulta dalla stessa “valutazione della matrice degli impatti” fornita dal proponente (Dufenergy spa) dal cui calcolo emerge in modo inequivocabile un bilancio fortemente negativo per il territorio, la popolazione e l’ambiente. E in materia di salute il Comitato ha invitato l’AUSL ad esprimere un giudizio specifico sulla VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) presentata dalla Dufenergy, anche alla luce di quanto precedentemente espresso dal Comitato Consultivo Misto del Distretto Sanitario di Porretta che ha ufficializzato con un O.D.G. di febbraio il proprio dissenso verso il progetto della centrale, vista la forte criticità del territorio che già vanta il triste primato del più alto tasso di mortalità ed ospedalizzazione. E ancora, la sofferenza del fiume Reno e l’immissione di alte concentrazioni di nitrati, solfati e cloruri sono stati argomento dell’incontro, al termine del quale il Coordinatore del Comitato ha depositato ufficialmente le 11.000 firme che hanno sottoscritto la petizione contraria al progetto: un pesante fardello di carte che caricano di altrettanto pesanti responsabilità i singoli membri della CDS, chiamati a giudicare il progetto tenendone a mente lacune e pericolosità.
Comitato “No Turbogas a Lama di Reno”
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