Una schiarita sul cielo dell’Arcotronics: l’azienda ha chiesto la ‘cassa integrazione speciale per ristrutturazione’ e il consiglio comunale di Sasso Marconi approverà domani (lunedì 8 marzo) il Piano Urbanistico Attuativo (PUA) relativo all’intervento di riconversione urbanistica del lotto dove ora insiste lo stabilimento, a Sasso Marconi.
Il convoglio della crisi pare quindi abbia ripreso a camminare sul binario convenuto il 16 aprile 2008, quando un accordo impegnava il gruppo proprietario a trasferire nello stabilimento nella ex Grandi Lavori di Borgonuovo, riorganizzato in modo adeguato, le lavorazioni di Sasso Marconi e di Vergato. Legata al trasferimento vi era appunto la concessione di edificabilità nell’area Arcotronics di Sasso Marconi.
Lo stop era avvenuto alla notizia che il gruppo dirigente Arcotronics aveva chiesto il rinnovo di cassa integrazione non per ristrutturazione, che trova motivazione nel voler riorganizzare l’attività, ma per crisi. Un segnale inequivocabile che Arcotronics non intendeva fare fronte agli impegni del 2008. Grazie anche all’intervento diretto del viceministro Adolfo Urso la locomotiva Arcotronics è ora ripartita.
“Il ministero ha ricevuto la richiesta dell’azienda di attivare la cassa integrazione per ristrutturazione”, ha detto Francesco Cecere della Fiom. “Sono già avvenute le visite ispettive di controllo che non hanno trovato impedimenti al proseguimento. Aspettiamo la convalida del ministero”.
Il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti ha aggiunto: “La Provincia, dal canto suo, ha dato il Vas (valutazione ambientale strategica) . Con la approvazione del Pua mettiamo in condizione i soggetti coinvolti di poter dare seguito agli accordi di utilizzo delle due aree”.
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