L'intervento di Valter Cardi in consiglio comunale in merito alla proposta di realizzare un invaso a Marzabotto capoluogo in zona 'Latteria'.
Il gruppo consiliare, PD, IDV e Indipendenti, ritiene che il problema del fabbisogno idrico per gli usi potabili, agricoli e di mantenimento del deflusso minimo vitale nei fiumi, sia da affrontare nelle sedi e con tutti i soggetti istituzionali opportuni in quanto tangibile, dovuto ad una esigenza primaria e a forte impatto sui territori coinvolti nelle opere di cui si propone la realizzazione.
Il nostro gruppo consiliare non è propenso alla realizzazione dell’invaso in località Latteria per le implicazioni ambientali che questa opera comporta sul territorio.
Per la soluzione di tale sentito problema idrico noi proponiamo di riprendere la valutazione di altre soluzioni al tavolo Provinciale e Regionale, quali invasi di cui sono già stati realizzati approfonditi studi e progetti di massima con finanziamenti pubblici, come il bacino in località Castrola, il tutto anche coinvolgendo la Comunità Montana come ente coordinatore di tutti i comuni interessati.
Siamo consapevoli delle difficoltà per gli impegni finanziari richiesti, ma riteniamo che per l’importanza e la gravità dei problemi da risolvere, solo una soluzione di questo tipo possa garantire una risposta efficace e duratura.
Proponiamo quindi la riapertura di un tavolo istituzionale che coinvolga tutti i soggetti pubblici e privati che preveda nel suo iter anche il confronto con tutti i cittadini dei comuni che verranno interessati da tali opere come imprescindibile punto di partenza di un nuovo confronto.
Per questo siamo quindi a richiedere ai Sig. Sindaci, se condividono questa impostazione, di intraprendere iniziative nei confronti degli Enti coinvolti, per convocare in tempi brevi una riunione che ponga all’ordine del giorno una posizione comune da presentare alla Provincia di Bologna ed alla Regione Emilia Romagna.
I consiglieri:
Valter Cardi, Maria Gironi e Marco Marchi
2 commenti:
Apprezzabile, al di la della condivisione o meno del contenuto, che il Gruppo di minoranza capeggiato da Cardi si esprima abbastanza nettamente e si impegni pure in proposte alternative, sul tema cave/invasi/DMV del Reno.
Questo lo avevo già sentito ed apprezzato anche in occasione del Consiglio straordinario del 31 luglio.
Ciò che continua a mancare, come è assolutamente mancata quella sera, è la possibilità di conoscere con almeno altrettanta chiarezza la posizione di questo Capogruppo Consigliare sull'altra questione posta in discussione nella stessa occasione: L'IDEA PROGETTUALE di costruire un Inceneritore nella Cartiera Reno De Medici.
Credo che il tema ponga a tutti i Gruppi direi quasi l'obbligo di far conoscere pubblicamente le rispettive posizioni.
Semplicemente come hanno stato fatto con Turbogas ed Invasi.
In effetti - per quanto disdicevolmente anonima - l'osservazione è pertinente a mio avviso.
Infatti ad oggi, neppure chi ha voluto osservare il procedere del dibattito sull'ipotesi di INCENERITORE alla Reno De Medici, conosce con certezza qual'è la posizione su questa vicenda del PD di Marzabotto.
Sappiamo della posizione generalmente favorevole all'incenerimento espressa a suo tempo sulla precedente analoga ipotesi formulata dalla provincia di Bologna poi fortunatamente naufragata.
Sappiamo della generale benevolenza con cui viene vista la possibilità di incenerire i rifiuti da parte di Parlamentari di questo Partito che già si erano adoperati anche per un inceneritore a Cà de Ladri.
Resta però indecifrabile la posizione del PD di Marzabotto anche dopo due Assemblee fatte dal Comune (31 luglio e 19 agosto) durante le quali abbiamo ascoltato posizioni anche diametralmente opposte da parte di rappresentanti locali ed Istituzionali del PD di Marzabotto.
Vasta è ancora oggi infatti la gamma delle posizioni espresse in queste due pubbliche occasioni.
Si va dal silenzio mantenuto sul tema dal Capogruppo Consigliare, al sostanziale accoglimento della realizzazione di un inceneritore da parte di altri rappresentanti Istituzionali e dei Circoli politici locali, fino all'osservazione con cui altro noto esponente locale valutando un inceneritore più pericoloso (ove vi fosse un meglio e un peggio in ciò) della Turbogas di Lama di Reno, ha evidenziato come che chi ha detto di no alla Turbogas non possa ovviamente dire di si ad un inceneritore.
In effetti, pur essendo fondata la costatazione, per completezza essa, a Marzabotto, andrebbe estesa molto oltre i confini del PD,stando ai diversi e trasversali esempi di revisione di personali posizioni che si colgono in un senso e nell'altro, rispetto al recente passato, non sempre adeguatamente o comprensibilmente motivate.
Posta un commento