mercoledì 15 ottobre 2025

Operazione 'Stella Verde': cinque indagati per caporalato e irregolarità negli appalti pubblici

 Diciannove perquisizioni in otto regioni. Indagini della Guardia di Finanza coordinate dalla Procura di Biella.



La Guardia di Finanza di Biella, con il supporto di reparti di Torino, Vercelli, Genova, Rovigo, Bologna, Macerata, Napoli, Caserta, Potenza e Cosenza, ha eseguito un’ampia operazione di polizia giudiziaria denominata “Stella Verde”, su delega della Procura della Repubblica di Biella.

Sono cinque le persone indagate, ritenute a vario titolo responsabili – allo stato delle indagini e fatte salve le successive determinazioni dell’autorità giudiziaria – di sfruttamento di manodopera straniera, lesioni personali colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e subappalto non autorizzato.

L’attività ha impegnato circa 60 militari delle Fiamme Gialle, che hanno eseguito 19 perquisizioni in abitazioni private, sedi di imprese edili e cantieri pubblici situati in Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria. Le operazioni sono state finalizzate all’acquisizione di documentazione, anche informatica, utile a riscontrare le ipotesi investigative.

L’inchiesta ha preso le mosse dalla denuncia di un operaio di origine maghrebina che, nel dicembre 2024, era rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro nel cantiere per la manutenzione della diga dell’Ingagna di Mongrando (Biella), riportando la subamputazione di un dito durante l’uso di un martello pneumatico. L’uomo si era rivolto alla Guardia di Finanza per segnalare le condizioni di sfruttamento cui era sottoposto insieme ad altri connazionali.

Dalle indagini è emerso che diversi lavoratori stranieri, pur in possesso di regolare permesso di soggiorno, sarebbero stati impiegati con turni eccessivi, assenza di pause e riposi, condizioni igieniche precarie e mancanza di dispositivi di protezione individuale, percependo compensi arbitrari e subendo minacce o violenze in caso di protesta.

Parallelamente, sono state riscontrate presunte irregolarità nei subappalti di lavori e prestazioni, effettuati senza le necessarie comunicazioni e autorizzazioni previste dalla normativa vigente.

La Procura della Repubblica di Biella ha ribadito che, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, le responsabilità personali saranno accertate solo in caso di sentenza definitiva di condanna.

L’operazione si inserisce nel più ampio impegno della Guardia di Finanza volto a contrastare le forme di sfruttamento del lavoro e gli illeciti nel settore degli appalti pubblici, fenomeni che danneggiano l’economia legale, compromettono la sicurezza dei lavoratori e alterano la concorrenza tra imprese.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarebbe gradito sapere il nome della ditta di Bologna e del suo titolare