giovedì 27 luglio 2023

Marzabotto. Il no di Domenico Muraca all'invio di armi in Ucraina


di Dante Franchi 

Per iniziativa del consigliere comunale Domenico Muraca, il Consiglio Comunale di Marzabotto lunedì prossimo, 31 luglio, sarà chiamato a discutere questa interessante risoluzione. 

 Il testo: 

MOZIONE di CONDANNA DELLA GUERRA, di CONTRARIETA’ all’ INVIO DI ARMI e di ALTRO MATERIALE BELLICO IN UCRAINA, PER  UNA FORTE AZIONE DIPLOMATICA IN FAVORE DEL RISTABILIMENTO DELLA PACE 

PRESO ATTO

della preoccupante escalation della guerra in Ucraina, che coinvolge di fatto gran parte degli stati europei; 

EVIDENZIATO

che la situazione è estremamente complessa ed è probabile che il conflitto, se non arginato, rischi di deflagrare in un conflitto mondiale anche nucleare; 

RICORDATO

Ø - che l’articolo 11 della Costituzione Italiana “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;

Ø - che, in considerazione dell’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, la legge 185 del 1990, Capo 1 disposizioni Generali, art. 6 alla lettera a, vieta l'esportazione ed il transito di materiali di armamento verso i paesi in stato di conflitto armato. Tale divieto è considerato uno dei corollari principali della neutralità previsto sia dalla XIII Convenzione dell'Aia, sia dal diritto internazionale classico, che regolano i rapporti tra gli Stati belligeranti e Stati non coinvolti nel conflitto;

Ø - che l'Ucraina attualmente non è membro dell'UE, né della Nato e che tra lo Stato Italiano e lo Stato Ucraino non vige un trattato di assistenza militare; 

PRESO ATTO 

che, contravvenendo sia alla prima fonte del diritto del nostro Ordinamento giuridico sia ai trattati e ai regolamenti di Diritto Internazionale, lo Stato Italiano ha già stanziato la cifra di 450 milioni di euro in armi allo stato ucraino, impegnandosi altresì per ulteriori due anni a sostenere e finanziare la guerra che attualmente è in corso fuori dai confini nazionali e comunitari; 

CONSIDERANDO 

• che finanziare un conflitto bellico nuoce gravemente alla pace e ad ogni tentativo di dialogo per giungere ad un cessate il fuoco e ad una soluzione per via negoziale;

• che, chiunque continui ad alimentare la guerra attraverso finanziamenti in denaro, esportazione di materiale bellico o altro mezzo, è da ritenersi, di fatto, responsabile del massacro che il popolo ucraino sta subendo; 

RITENENDO

û che sia oramai superato qualunque giudizio di parte; 

û che l’unica via d’uscita possibile sia fermare ogni forma di finanziamento alla guerra e riprendere concretamente, e non più solo a parole, la via diplomatica per un cessate il fuoco immediato e definitivo;

û che, dai sondaggi effettuati, emerga con chiarezza come la maggior parte del popolo italiano non condivida le scelte del Governo in merito all’invio di armi, temendo l’aggravamento del conflitto; 

ESPRIME

u contrarietà all’invio di armi al Governo Ucraino, in merito al quale non sono state completamente espletate, fin dall’inizio, le necessarie ed opportune operazioni di valutazione, trasparenza e controllo normate dal Diritto Internazionale e previste dal Trattato sul commercio delle armi (ATT);

u dissenso per l’impegno economico e militare assunto per ulteriori due anni;

u sconcerto per la volontà del Governo di stanziare una cifra pari al 2% di Pil nazionale per spese militari; 

IMPEGNA il Sindaco, la Giunta e tutto il Consiglio

• a manifestare, in nome della nostra Costituzione, una ferma condanna alla guerra;

• a condannare ogni forma di sostegno al conflitto, sia che esso avvenga attraverso l’invio diretto di materiale bellico, che tramite il suo finanziamento, diretto o indiretto;

• a invitare Il Governo Italiano a mantenere un dialogo costruttivo con entrambe le parti belligeranti e ad attivare ogni sforzo e ogni canale diplomatico per porre fine al conflitto in corso attraverso un cessate il fuoco condiviso e permanente;

• a sollecitare il Governo affinché intervenga  presso la Commissione Europea e tutti gli Stati membri per lavorare all’unisono ad una conclusione immediata della guerra, attraverso una forte azione diplomatica nei confronti della Russia e dell’Ucraina affinché si arrivi ad una proposta capace di indurre le parti a sedersi al tavolo delle trattative, aprire una fase negoziale e giungere ad un cessate il fuoco.

Ringrazio il consigliere ed invito i cittadini a presenziare.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

le armi ai partigiani andavano (giustamente ) bene, agli ucraini no...
già, qui si sente puzza di falce e martello...

Anonimo ha detto...

Vendicate Sinead O'Connor morta a 57 anni per vaccino

Antonio ha detto...

Perché non partire chiedendo alla russia di smetterla di bombardiere l'Ucraina?

Anonimo ha detto...

Vorrei sommessamente far sapere a chi legge che il Consiglio Comunale di Bentivoglio ha approvato a larga maggiornza, 8 a 4, una mozione praticamente identica mesi orsono.
Il Consiglio Comunale di Bentivoglio è guidato da un Sindaco ed una maggioranza del PD.
Ovviamente non ne avrete sentito parlare né tanto meno né ha dato notizia la stampa, vero?
Come vogliamo classificare quel Comune?

Anonimo ha detto...

Il Consiglio Comunale di Bentivoglio
ORDINE DEL GIORNO
PRESO ATTO
della preoccupante escalation della guerra in Ucraina, che coinvolge di fatto gran parte degli stati europei;
EVIDENZIATO
che la situazione è estremamente complessa ed è probabile che il conflitto, se non arginato, rischi di deflagrare in un conflitto mondiale nucleare;
RICORDATO
- che l’articolo 11 della Costituzione italiana “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;
- che, in considerazione dell’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, la legge 185 del 1990, Capo 1 disposizioni Generali, art. 6 alla lettera a, vieta l'esportazione ed il transito di materiali di armamento verso i paesi in stato di conflitto armato. Tale divieto è considerato uno dei corollari principali della neutralità previsto sia dalla XIII Convenzione dell'Aja sia dal diritto internazionale classico che regolano i rapporti tra gli Stati belligeranti e Stati non coinvolti nel conflitto;
- che l'Ucraina attualmente non è membro dell'UE, né della Nato e che tra lo stato italiano e lo stato ucraino non vige un trattato di assistenza militare;
PRESO ATTO
che, contravvenendo sia alla prima fonte del diritto del nostro ordinamento giuridico sia ai trattati e ai regolamenti di diritto internazionale, lo Stato Italiano ha già stanziato la cifra di 450 milioni di euro in armi allo stato ucraino, impegnandosi altresì per ulteriori due anni a sostenere e finanziare la guerra che attualmente è in corso fuori dai confini nazionali e comunitari;
CONSIDERANDO
- che finanziare un conflitto bellico nuoce gravemente alla pace e ad ogni tentativo di dialogo per giungere ad un cessate il fuoco definitivo;
- che, chiunque continui ad alimentare la guerra attraverso finanziamenti in denaro, esportazione di materiale bellico o altro mezzo, è da ritenersi di fatto responsabile del massacro che il popolo ucraino sta subendo;
RITENENDO
oramai inutile qualunque giudizio di parte;
che l’unica via d’uscita possibile sia fermare ogni forma di finanziamento alla guerra e riprendere concretamente, e non solo più a parole, la via diplomatica per un cessate il fuoco immediato e definitivo;
che da sondaggi emerge che la maggior parte del popolo italiano non condivide le scelte del governo in merito all’invio di armi, temendo l’aggravamento del conflitto;
ESPRIME
- contrarietà all’invio di armi al Governo ucraino, in merito al quale non sono state completamente espletate fin dall’inizio le necessarie ed opportune operazioni di valutazione, trasparenza e controllo normate dal diritto internazionale e previste dal Trattato sul commercio delle armi (ATT);
- dissenso per l’impegno assunto per ulteriori due anni;
- sconcerto per la volontà del governo di stanziare una cifra pari al 2% di Pil per spese militari;
IMPEGNA il Sindaco, la Giunta e tutto il Consiglio
- a manifestare in nome della nostra Magna Carte, una ferma condanna alla guerra;
- a condannare ogni forma di “mantenimento in vita” del conflitto, sia che avvenga attraverso l’invio di materiale bellico, o il suo finanziamento diretto o indiretto;
- a invitare Il Governo Italiano a mantenere un dialogo costruttivo con entrambe le parti belligeranti e ad attivare ogni sforzo e ogni canale diplomatico per porre fine al conflitto in corso attraverso un cessate il fuoco condiviso e definitivo;
- a impegnare il Governo affinché interceda presso la commissione europea e tutti gli stati membri per lavorare all’unisono ad una conclusione immediata della guerra, attraverso una forte azione diplomatica nei confronti della Russia e dell’Ucraina affinché si arrivi ad una proposta capace di indurre le parti a sedersi al tavolo delle trattative, aprire una fase negoziale e giungere ad un cessate il fuoco. Bentivoglio, 9 febbraio 2023

Anonimo ha detto...

lo consideriamo come voi, esattamente come voi

Dante Franchi ha detto...

Un Comune che porta sulle spalle la storia ed il nome di Marzabotto, città medaglia d'oro per la pace, ha l'occasione per farsi carico di chiarire quale ruolo intenda giocare sulla guerra in corso in Europa oggi, ma soprattutto come intenda contribuire a fermare la pericolosa escaletion che ci ha portato sull'orlo del baratro di una guerra atomica.
Mi sento di rivolgere un invito a tutti ad essere presenti e ad assistere a questa seduta Consigliare.