lunedì 15 marzo 2010

La frana di Rovina a Calvenzano




Con il disgelo, l’arrivo alla porta di casa di una valanga di melma che, come una polenta sul tagliere, si allarga e si ingrossa continuamente. Questo l’incubo che notte tempo ha bussato all’uscio dei residenti di località Rovina (già il nome è un programma) di Calvenzano di Vergato. “Abbiamo sentito un tonfo e ci siamo immediatamente alzati piuttosto spaventati perché non ci spiegavamo la possibile ragione” spiega Angela Martino che da allora ha vissuto con il badile in mano nel tentativo di orientare il flusso delle acque che scende copioso dalla montagna e scongiurare il peggio. “Un grosso volume di melma e detriti si era staccata dalla parete che sovrasta la nostra casa e aveva già invaso il cortile. Abbiamo aperto al massimo la fognatura perché l’acqua prendesse la via opportuna e non invadesse il resto della casa. Cerchiamo poi di far sì che la conduttura della fogna non venga invasa dal fango che la ostruirebbe. Siamo sempre qua attrezzati per allontanare la terra”. Nell’abitazione risiedono quattro famiglie che dormono ora con un solo occhio chiuso. Non sono stati comunque con le mani in mano. Hanno subito avvertito tutti gli enti territoriali, spiegano. L’unico intervento è stato quello dei vigili del fuoco che hanno delimitato l’area invasa dalla melma rendendola non accessibile. “Gli enti pubblici hanno detto di non intervenire perché la frana è area privata. Possibile non si possa aiutare chi è colpito da una calamità naturale?”, si chiede sconfortata la signora Enrichetta Luciani. Il figlio Ettore spiega poi che la parete della montagna non è nuova a fare brutti scherzi “Già dieci anni fa ci fu un grosso distacco di roccia e terra che finì sempre nel nostro cortile”, racconta. “Riparato il danno e liberata l’area dalla frana la montagna ha fatto i caprici quattro anni fa con una seconda frana. Allora ci aiutò la Regione con un finanziamento ad hoc. Ora pare che tutti facciano le orecchie da mercante”. A rendere ancora più triste e grottesca la situazione, una informazione del 3 marzo di Anas che ora suona come beffa. Anas scrive avvertendo che ‘dal passo carraio dello stabile, in occasione di piogge, viene apportato un notevole quantitativo di materiali fangosi sul piano viabile della statale Porrettana creando pregiudizio alla circolazione”. Anas invita quindi a pigliare le opportune precauzioni per impedire l’azione invasiva del fango con il rischio di detriti sulla strada.

1 commento:

loris ha detto...

in compenso abbiamo avuto una intimazione dall'anas che ci dice che la melma non deve raggiungere la statale