sabato 11 gennaio 2025

I nodi vengono al pettine: la sanità e il caos dei CAU

 Quale sarà il futuro dei Centri di Assistenza Urgente ( CAU). Sempre più insistenti le voci che li bocciano


 Il Comitato Noi Voi Vergato scrive:


Dicembre ha segnato un punto di svolta nella complessa vicenda dei Centri di Assistenza Urgente (CAU). Anche l’unico sindacato che aveva inizialmente sostenuto l’accordo sui CAU ha fatto un passo indietro, aprendo le porte a una proroga fino al 31 marzo 2025. E dopo quella data? Il futuro è avvolto nell'incertezza.

È ormai evidente che i CAU siano stati utilizzati come strumento per giustificare la chiusura di alcuni Pronti Soccorsi, come nel caso di Vergato. Le recenti dichiarazioni delle autorità sanitarie, che sembrano suggerire la chiusura dei CAU nelle strutture dove precedentemente esistevano i Pronti Soccorsi, sollevano interrogativi inquietanti. Si fa strada l’ipotesi di trasferire il CAU a Porretta e aprire una Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di medici di medicina generale a Vergato. Ma è davvero questa la soluzione?

La mancanza di chiarezza alimenta il malcontento tra i cittadini. La ristrutturazione del terzo piano dell'ospedale, la palestra riabilitativa: quali sono i tempi reali per il completamento di questi progetti? O si tratta solo di promesse vuote?

Nel frattempo, il reparto di medicina soffre di una cronica carenza di personale medico e infermieristico. Quali risposte si intendono dare? Continuare a tacere non è più un’opzione accettabile. Accuse di “terrorismo” contro chi solleva questi problemi non servono a nascondere la realtà: il nostro presidio ospedaliero è stato progressivamente depotenziato. E non è possibile indicare un solo piano di riordino sanitario che sia stato davvero realizzato.

Di fronte a questa situazione, l’atteggiamento di alcuni rappresentanti istituzionali somiglia a quello degli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia. Ma un vento di verità soffia forte e sta svelando tutte le incongruenze. Non si tratta di terrorismo, bensì di un richiamo alla realtà: la sanità locale ha bisogno di risposte concrete, non di promesse disattese.

La comunità merita trasparenza e chiarezza sul futuro dei servizi sanitari. Ora più che mai è tempo di affrontare i nodi irrisolti e mettere fine a un silenzio che sta diventando insostenibile.

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