Quale sarà il futuro dei Centri di Assistenza Urgente ( CAU). Sempre più insistenti le voci che li bocciano
Il Comitato Noi Voi Vergato scrive:
Dicembre
ha segnato un punto di svolta nella complessa vicenda dei Centri di Assistenza
Urgente (CAU). Anche l’unico sindacato che aveva inizialmente sostenuto
l’accordo sui CAU ha fatto un passo indietro, aprendo le porte a una proroga
fino al 31 marzo 2025. E dopo quella data? Il futuro è avvolto nell'incertezza.
È
ormai evidente che i CAU siano stati utilizzati come strumento per giustificare
la chiusura di alcuni Pronti Soccorsi, come nel caso di Vergato. Le recenti
dichiarazioni delle autorità sanitarie, che sembrano suggerire la chiusura dei
CAU nelle strutture dove precedentemente esistevano i Pronti Soccorsi,
sollevano interrogativi inquietanti. Si fa strada l’ipotesi di trasferire il
CAU a Porretta e aprire una Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) di
medici di medicina generale a Vergato. Ma è davvero questa la soluzione?
La
mancanza di chiarezza alimenta il malcontento tra i cittadini. La
ristrutturazione del terzo piano dell'ospedale, la palestra riabilitativa:
quali sono i tempi reali per il completamento di questi progetti? O si tratta
solo di promesse vuote?
Nel
frattempo, il reparto di medicina soffre di una cronica carenza di personale
medico e infermieristico. Quali risposte si intendono dare? Continuare a tacere
non è più un’opzione accettabile. Accuse di “terrorismo” contro chi solleva
questi problemi non servono a nascondere la realtà: il nostro presidio
ospedaliero è stato progressivamente depotenziato. E non è possibile indicare
un solo piano di riordino sanitario che sia stato davvero realizzato.
Di
fronte a questa situazione, l’atteggiamento di alcuni rappresentanti
istituzionali somiglia a quello degli struzzi che nascondono la testa sotto la
sabbia. Ma un vento di verità soffia forte e sta svelando tutte le
incongruenze. Non si tratta di terrorismo, bensì di un richiamo alla realtà: la
sanità locale ha bisogno di risposte concrete, non di promesse disattese.
La
comunità merita trasparenza e chiarezza sul futuro dei servizi sanitari. Ora
più che mai è tempo di affrontare i nodi irrisolti e mettere fine a un silenzio
che sta diventando insostenibile.
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