Confermato il trasferimento delle lavorazioni a Torino. Che nessuno sia lasciato solo.
Riceviamo
“Avevamo già espresso preoccupazione nei confronti della situazione FIAC e avevamo chiesto massima attenzione da parte delle istituzioni locali, avendo ravvisato, fin da subito, una posizione oltremodo rigida della proprietà.
Le rassicurazioni ricevute e, soprattutto, la tranquillità con cui la gestione assumeva essere sotto controllo, non ci ha mai rassicurato.
Ciò che è accaduto è davvero allarmante e, purtroppo, costituirà un precedente pericoloso.
Infatti alla conferma dello spostamento della produzione nel torinese, seguirà Cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, dimissioni incentivate, pensionamenti alla scadenza degli ammortizzatori, outplacement e trasferimenti volontari nello stabilimento piemontese: insomma, più o meno tutto quello che era già stato previsto sin dall’inizio, dalla stessa proprietà.
Si tratta dell’ennesima delocalizzazione che contribuirà a rendere più fragile il territorio in un momento in cui la contrazione nel mondo del lavoro è forte così come molteplici sono le difficoltà per chi decide di investire, soprattutto nel territorio della provincia.
Questa vicenda infatti attesta come il nostro territorio non è così attrattivo come si rinviene nella narrazione dell’Ente Regione e Città Metropolitana e di quanto di nuovo, di diverso ancora bisogna mettere in campo.
Auspichiamo quindi che nessuno venga lasciato solo ma soprattutto che vengano poste in essere nuove politiche atte a rendere davvero appetibili i nostri siti produttivi per chi decide di investire. Servono sgravi fiscali, contributi a fondo perduto e minor costo del lavoro, oltre ad una burocrazia anche a livello locale, più snella e meno ingarbugliata.
Sono queste le richieste che riproporremo ad ogni livello istituzionale compreso quello nazionale ove, riteniamo, si debba porre particolare attenzione anche alle ormai numerose delocalizzazioni, individuando una nuova legislazione che dia alle Istituzioni gli strumenti e le facoltà per governare processi con ricadute negative di tale portata”.
On Galeazzo Bignami
Lorenzo Biagioni responsabile Circolo FDI Sasso Marconi
Marta Evangelisti, consigliere della Città Metropolitana
3 commenti:
Pontecchio?
La soglia critica del disfacimento economico è stata superata in Italia dappertutto.
A causa delle scelte del governo Conte, confermate da Draghi.
La soglia critica è stata superata ma non a causa delle scelte del governo conte o Draghi, ma da 30 anni di scelte politiche di ogni colore (compreso anche il tuo anonimo delle 08,10)in qui si è cercato di fare interessi personali, di casta, e di partito, il problema secondo me' che si è purtroppo visto che cambiano i suonatori ma rimane sempre la stessa musica.
GALEAZZO BIGNAMI SPOSI LE CAUSE PERSE PUR DI VARTI VEDERE.
MI MERAVIGLIO DI BIAGIONI. MEGLIO SI FACCIA RACCONTARE COME STANNO DAVVERO LE COSE.
A PARTIRE DAL 2005
Maverick56
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