L'allarme della Fiom: “L'azienda denuncia una sofferenza di ordini e di fatturato e una eccedenza occupazionale del 30 %.”
La Kemet di Sasso Marconi ha iniziato un viaggio in acque che si stanno agitando. Lo ha riferito la Fiom di Bologna dopo un incontro di aggiornamento il cui esito ha piuttosto allarmato l'organizzazione sindacale. L'azienda denuncia una riduzione di ordini e di fatturato e la spietata concorrenza dei produttori asiatici. Propone la riduzione del 30 % dei 319 occupati con contratto di solidarietà. Si tratterebbe quindi di circa 100 dipendenti. Non è un fulmine a ciel sereno poiché delle difficoltà dello stabilimento sassese se ne parlava da tempo.
La Fiom ha riferito il risultato dell'incontro in un comunicato che riportiamo:
Il
19 gennaio scorso si è svolto in via telematica una riunione tra le
Organizzazioni Sindacali e la Direzione aziendale di Kemet
Italia.
Gli argomenti sul tavolo sindacale di confronto sono
stati:
Un aggiornamento rispetto alla possibilità di usufruire ancora di cassa covid;
Rendere nota da parte del Ministero del Lavoro la proroga del contratto di
solidarietà fino ad agosto 2021 (anziché marzo 2021);Budget 2021.
In occasione dell’incontro l’Azienda ha comunicato alla Rsu e alle OrganizzazioniSindacali il calo di ordini e fatturato: 2 milioni di dollari in chiusura anno 2019 e 3 milioni e 200.000 dollari per l’anno 2020, con la preoccupante conseguenza che il conto economico sullo stabilimento di Pontecchio non si sostiene.
L’Azienda ha dichiarato inoltre che oggi la
situazione del mercato vede una concorrenza spietata di
competitor asiatici.
Sugli investimenti sono confermati 1.000.000
di euro circa sul nuovo prodotto Novasentis e rimane confermata
la missione industriale dello stabilimento di Pontecchio come
polo di Innovazione e Produzione Tecnologica della Business
Unit Film di Kemet.
Nel contempo l’Azienda ha comunicato la
volontà di attuare un piano di ridimensionamento occupazionale
importante (su 319 coinvolti nel Contratto di Solidarietà, il
30% in eccedenza) da condividere e agendo sul criterio
della
volontarietà. L’azienda oggi occupa circa 376 dipendenti
esclusi i dirigenti.
La RSU e la Fiom di Bologna esprimono la
loro forte preoccupazione in termini di sostenibilità e
prospettive future occupazionali dello stabilimento di Pontecchio;
per questo sarà difficile trovare un punto di incontro.
Q
Quest’ultimo atto non deve
essere l’ennesima riduzione occupazionale dello stabilimento di
Pontecchio Marconi. In questi anni le Organizzazioni Sindacali hanno
condiviso gli strumenti per sostenere la crisi, ma sempre in
un’ottica di prospettiva e garanzia produttiva e
occupazionale.
Oggi riteniamo che il quadro rappresentato degli
investimenti in termini di prodotto e industrializzazione non sia
sufficiente per garantire la tenuta occupazionale a lungo termine
dello stabilimento storico di Pontecchio Marconi.
Per questo
chiediamo alle Istituzioni locali e alla Regione Emilia Romagna un
approfondimento affinché la Kemet arrivi a proporre ai lavoratori
dello storico impianto una nuova prospettiva produttiva e
occupazionale, garantita e integrata con investimenti
appropriati.
Riteniamo infine che l’ulteriore ridimensionamento
occupazionale di Kemet Italia a Pontecchio Marconi recherebbe un
danno e conseguenze devastanti per la
prosperità della comunità
locale.
1 commento:
Prima FIAC ora KEMET, ABBIAMO FINITO I CANDITI.
Ora per lavorare dove andiamo ? Governanti, amministratori, politici TUTTI andate a quel paese e vergognatevi di farvi mantenere dal popolo senza fare nulla di concreto.
Sono alla disperazione e non vedo luce da nessuna parte.
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