martedì 30 settembre 2008

ZANASI boccia FINI


E’ vero che chi è democratico non può dirsi fascista, come ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, ma questo non significa che Marzabotto abbia aperto a Fini, e men che meno la sottoscritta”. L’assessore alla cultura di Marzabotto Patrizia Zanasi smentisce così, in modo che non ammette repliche, alcune informazioni a mezzo stampa di una sua apertura a Fini.


“Egli è pur sempre l’esponente di un partito che dalle affermazioni del ministro La Russa e del sindaco di Roma Alemanno, non sembra aver fatto un percorso di rilettura del fascismo. Anzi tutt’altro,” sostiene l’assessore. “Nessuna apertura quindi da parte mia a Fini: è l’erede di coloro che spalleggiarono e guidarono i nazisti ad insanguinare le terre di Marzabotto e di coloro che spedirono mio padre nei campi di concentramento perché si rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò”. La Zanasi invita poi il presidente Fini a far seguire alle parole i fatti visitando i luoghi dove il fascismo e il nazismo hanno ucciso e violentato. “Inizi da Sant’Anna di Stazzema e, percorrendo la strada insanguinata del battaglione di Walter Reder, vada in tutti i luoghi dell’Italia a rendere omaggio alle migliaia di vittime. Incontri i superstiti e i familiari dei martiri. Venga a rendere omaggio alla tomba di mio padre e di tutti coloro che tornati dai campi di concentramento portando per anni il peso di quella terribile esperienza. Forse non gli basterà un’intera vita, ma solo così potremo avere pietà anche dei soldati che morirono combattendo per la Repubblica di Salò, perché tutta l’Italia sarà finalmente in grado di ammettere che scelsero un progetto sbagliato”.

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