lunedì 13 ottobre 2025

Caregiver. Un esercito invisibile da riconoscere e professionalizzare

Mastacchi (Rete Civica): “Riconoscere il caregiver come figura professionale e garantirgli tutele previdenziali” 



Promuovere il riconoscimento professionale dei caregiver, garantire loro tutele previdenziali — come i contributi figurativi — e valutare l’istituzione di un elenco regionale unico dedicato.
È quanto chiede alla Regione Emilia-Romagna il consigliere regionale Marco Mastacchi (Rete Civica) attraverso una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa.

L’obiettivo è costruire un sistema di tutele organico e sostenibile, capace di valorizzare il ruolo centrale del caregiver e superare la frammentazione normativa attuale.
«Quasi tutti, nel corso della vita, si trovano ad assistere un genitore anziano, un partner o un figlio con disabilità — spiega Mastacchi —. È un gesto d’amore, ma quando diventa un impegno a tempo pieno, non retribuito e senza diritti, servono risposte concrete».

Secondo i dati dell’Osservatorio DOMINA e del CNEL, in Italia oltre 8 milioni di persone si prendono cura di familiari non autosufficienti. Tra loro, più di 3,2 milioni hanno lasciato il lavoro per dedicarsi all’assistenza, mentre altri 2 milioni hanno optato per un part-time. Un “esercito silenzioso” che assiste circa 4 milioni di cittadini fragili, garantendo un servizio essenziale che alleggerisce il sistema sanitario e sociale.

Molti caregiver svolgono mansioni complesse, spesso comparabili a quelle degli operatori socio-sanitari o persino infermieristiche: gestiscono presidi medici come PEG, tracheostomie o cateteri, somministrano farmaci salvavita ed eseguono medicazioni avanzate. Eppure, questa figura resta priva di un riconoscimento giuridico, economico e previdenziale.

«L’abbandono del lavoro espone i caregiver a un concreto rischio di impoverimento — sottolinea Mastacchi —. Il riconoscimento dei contributi figurativi non è un dettaglio tecnico, ma una battaglia di dignità e sicurezza per migliaia di persone».
Accanto al tema economico, il consigliere evidenzia anche quello umano: isolamento, stress e carico emotivo che incidono sulla salute fisica e psicologica di chi assiste.

La proposta di Mastacchi punta alla professionalizzazione del ruolo, valorizzando le competenze maturate “sul campo” con percorsi formativi specifici — teorici e pratici — che consentano di uniformare le competenze e offrire una certificazione spendibile nel mercato del lavoro. L’obiettivo è creare una figura autonoma ma complementare a OSS e infermieri.

L’istituzione di un elenco regionale unico dei caregiver servirebbe non solo a mappare e riconoscere queste figure, ma anche a costruire una rete territoriale di supporto e nuove opportunità occupazionali per chi ha concluso la propria missione di cura.

L’Emilia-Romagna è stata tra le prime regioni a riconoscere formalmente la figura del caregiver, con la Legge regionale n. 2 del 2014, rafforzata dalla Legge n. 5 del 2024, che ha istituito un fondo dedicato con i primi finanziamenti previsti per il 2025.
Con questa risoluzione, Mastacchi chiede alla Regione di farsi promotrice di un confronto istituzionale con il Governo e la Conferenza delle Regioni per il riconoscimento giuridico e previdenziale della figura del caregiver familiare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il termine Badante cosa ha che non va?

Anonimo ha detto...

Il termine "badante" cosa ha che non va?

Anonimo ha detto...

Nulla nel termine badante, ma nell'articolo si parla di familiari che si prendono cura dei loro cari GRATIS!!!!