L’intervento di messa in sicurezza ha richiesto una somma complessiva di 97.000 euro
di Martina Mari
Nelle scorse settimane sono terminati i lavori di messa in sicurezza di via
Serrucce, nel cuore della frazione di Ripoli ed ai piedi dell’omonimo borgo. Un
intervento necessario per consolidare il cedimento strutturale verso valle che
interessava il vecchio muro di sostegno della strada comunale, molto importante
poichè al di sopra della viabilità, si sviluppa l’intero borgo storico:
occorreva risolvere celermente per evitare che eventuali ulteriori evoluzioni
del dissesto potessero ampliare il fronte di criticità.
L’intervento è stato eseguito grazie alla partecipazione finanziaria del
Servizio di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna per 60.000 euro, mentre la restante quota di €
37.000 è stata sostenuta dal Comune.
Proprio per la delicatezza dell’intervento e del contesto, i lavori sono stati
eseguiti interrompendo parzialmente la viabilità, e sono consistiti nella
realizzazione di un nuovo muro di sostegno in cemento armato in sostituzione di
quello preesistente, con fondazioni profonde su pali; intervento che ha posto
in definitiva sicurezza l’intera viabilità.
«In questi mesi abbiamo affrontato e continuiamo ad affrontare le tante situazioni di criticità idrogeologica che interessano il nostro territorio,” ha detto il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro, Alessandro Santoni (nella foto). “Il ripristino della dissesto di via Serrucce è stato l’ultimo in ordine di tempo. Avere eseguito i lavori per tutta l’estensione del preesistente muro, e dunque oltre l’area oggetto di dissesto, ha aumentato i costi, ma ci ha consentito di consolidare e mettere in sicurezza l’intera strada e con essa le abitazioni più prossime,” ha sottolineato con soddisfazione. “Per fortuna in questi anni siamo riusciti, se pur con molte difficoltà, a porre rimedio alle situazioni più critiche, le più attese dalla cittadinanza, avviando e completando numerosi cantieri proprio per fronteggiare frane e, più in generale, per porre rimedio alle fragilità idrogeologiche presenti e lavorare ove possibile in ottica di prevenzione, come in questo caso. Per l'ingente carico di lavoro a cui è sottoposto l'ufficio tecnico, questo è un tassello che va ad aggiungersi ad altre opere complesse del nostro territorio,” ha concluso.
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