Riprendono
gli appuntamenti con le presentazioni di Federico Feliziani, che torna in tour
con il suo secondo romanzo Questa vita è ancora la mia, edito da
Edizioni Tassinari di Firenze. L' incontro è fissato per oggi, domenica 6
ottobre, alle 18, presso la BAAK Libreria Bistrot, in via Polese 7/2A a Bologna.
Il
nuovo romanzo di Feliziani riprende il filo narrativo di Questa vita è la
mia. Al centro della storia, il giovane Federico Lucrezi, che, dopo aver
affrontato le sfide legate alla sua disabilità, è diventato un uomo grazie alla
sua "famiglia allargata" e alla carriera di sceneggiatore, per cui ha
lottato duramente. Ma, come nella vita reale, i pregiudizi sono difficili da
sradicare e Lucrezi si trova ad affrontare nuovi ostacoli, questa volta nel
ruolo di padre.
Insieme
alla compagna Giulia e alle famiglie Lucrezi-Cosacco, Lucrezi deve fare i conti
con una grave perdita, che metterà alla prova Clara, il personaggio più forte e
inscalfibile, spingendo il protagonista a intervenire per evitare che lei
prenda una strada sbagliata. Parallelamente, la creazione di una nuova serie
televisiva lo costringe a confrontarsi con il proprio passato, in particolare
con l'incontro inatteso con Luca, un ex compagno di scuola che lo perseguitava.
Roma,
con i suoi vecchi problemi ancora irrisolti, fa da sfondo a questa nuova fase
della vita di Federico. Il vivace quartiere della Garbatella e il suo
microcosmo, rappresentato dall’osteria Er Porcaro, offrono al
protagonista un rifugio e il sostegno di una comunità pronta a difendere la
famiglia Lucrezi-Cosacco. Grazie a questo supporto, Federico riesce a vivere
appieno la sua esistenza, forte di una nuova consapevolezza: «Prima ero un
disabile, ora sono una persona con disabilità». Tuttavia, le sorprese non
tardano ad arrivare.
Questa vita è ancora la mia si presenta come una storia piacevole e leggera, ma non priva di momenti di riflessione, arricchita da molteplici colpi di scena che sconvolgeranno la vita di Lucrezi. Feliziani non rinuncia a mettere in luce temi profondi, come l'ipocrisia, i pregiudizi e gli stereotipi che circondano le persone con disabilità, spingendo il lettore a interrogarsi su quanto sia ancora difficile percepire tali individui come persone a pieno titolo.
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