Una risoluzione del consigliere cita, fra le altre opere da terminare, quelle che riguardano Vetto, Lago Verde e Lago Ballano
La Regione intensifichi l’attività per una “ripartenza green” che metta in sicurezza il territorio contrastando il dissesto idrogeologico.
A chiederlo è una risoluzione del consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) che denuncia come “ad oggi si vedono, in diverse infrastrutture lasciate incompiute, blocchi di cemento armato con tondini di ferro in bella vista a causa del passare del tempo, mentre si potrebbero recuperare con solo minime integrazioni alcuni progetti già approvati, come ad esempio Vetto, che risalgono a 32 anni fa e sono fermi in attesa del documento di competenza della Regione richiesto dal ministero dell’Ambiente”.
Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta “a proseguire senza indugi verso una “ripartenza” indirizzata all’avvio della conversione ecologica della nostra Regione, per un rilancio economico e sociale all’insegna della sostenibilità ambientale e all’impiego delle fonti di energia rinnovabili quali appunto l’energia idroelettrica, e ad attivare un tavolo di confronto sul territorio con tutti i soggetti interessati, al fine di sciogliere al più presto ogni riserva riguardo alla fattibilità della diga di Vetto e avviarne a breve l’iter per la realizzazione”.
Mastacchi chiede impegni precisi anche per la diga di Lago Verde e quella diga di Lago Ballano e chiede alla Giunta di “promuovere la realizzazione di invasi medio grandi nelle zone montane del territorio regionale che ancora non ne sono dotate, affinché si possa preservare la risorsa idrica e far fronte adeguatamente a eventuali future emergenze idriche”.
(Luca Molinari)
Dubbio commenta: “Risale invece al 1911 il progetto di realizzazione dell’invaso di Castrola, per il quale il Ministero dell’Ambiente. di concerto con il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, il 6 aprile 1996 diede 'giudizio positivo circa la compatibilità ambientale del progetto'. Da allora le popolazioni dei comuni della valle del Reno sono in attesa che tale invaso sia realizzato, in modo da vedere soddisfatto il bisogno idrico di tutta la valle del Reno fino ad arrivare ai terreni coltivati della pianura.”

Nessun commento:
Posta un commento