di Barbara Bertuzzi
«Gli agricoltori di Confagricoltura Emilia Romagna avanzano le proprie istanze; la Regione prontamente risponde». È corale il grazie all’Assessorato regionale all’Agricoltura da parte dell’organizzazione degli imprenditori agricoli, in merito all’azione intrapresa per favorire il proseguimento dei piani di controllo della fauna selvatica.
In particolare si tratta dell’attività venatoria legata al contenimento dei cinghiali sul territorio, resa alquanto difficile dalle misure anti Covid adottate a livello nazionale, ma ritenuta indispensabile al fine di scongiurare situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, ingenti danni alle produzioni agricole e soprattutto impedire la diffusione della peste suina africana.
«La Regione Emilia-Romagna diventa così apripista nella gestione della fauna selvatica: per prima ha chiesto al Governo una deroga al limite comunale per gli spostamenti, almeno per la caccia al cinghiale e per dare la possibilità alle squadre di attivarsi», dichiara il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini.
2 commenti:
I cacciatori cercano di attribuire alle restrizioni per covid il fatto di essere dei brocchi : nella mia zona non si sente sparare neanche un colpo; e come li prendono i cinghiali? mettendogli il sale sulla coda ?
Se sparano li finiscono.... dopo come fanno ???
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