Il Consigliere Comunale del Comune di Vergato, Roberto Giusti, ha inviato una lettera aperta ai signori Ministro dello Sport, Ministro della Sanità, Presidente CONI, Presidente FIP, Presidente FIGC, Presidenti della Istituzioni Sportive e Presidenti di Regione, in cui chiede di non fermare lo sport.
Il consigliere scrive
Tanti mesi di sacrifici, un lunghissimo e agognato periodo di distanziamento, una soffertissima situazione in cui TUTTI ci siamo ritrovati e INSIEME abbiamo combattuto.
OGNI settore del nostro Paese ha vissuto i mesi più bui della nostra storia dal Dopoguerra, anche in questo caso contro un nemico forte, estenuante, arduo, ma soprattutto invisibile.
QUELLI però che non sono invisibili siamo NOI, sono i RAGAZZI, sono i BAMBINI che hanno resistito da quel 4 Marzo 2020 con l’annuncio del Lockdown. Privati della scuola in presenza, privati degli amici, privati delle loro attività quotidiane. Per una motivata causa, purtroppo.
Mesi in cui ABBIAMO imparato a ricominciare a vivere, a ripartire, a stringere i denti e a fare enormi sacrifici per riavere un briciolo di normalità, o meglio, di VITALITÀ. Per ricominciare a vivere consapevoli.
Ognuno di noi ha rinunciato a qualcosa, chi più e chi meno, ognuno di noi ha accettato la situazione con la speranza di vincere INSIEME questa battaglia.
A Settembre, con la grande volontà del Ministro Spadafora e il via libera del CTS e del Ministro Speranza, lo SPORT italiano è tornato, tra mille regole, tra centinaia di norme, tra innumerevoli protocolli, nuovi giorno dopo giorno.
I NOSTRI ragazzi hanno ripreso a giocare e a correre spensierati per i vari campi o palestre, ATTENTI e ACCORTI però alle leggi vigenti. E già per questo a loro va un plauso enorme. Lo SPORT è per loro, per i genitori e per le rispettive società, l’ambiente più sano, più sicuro e più protetto rispetto magari a Bar, Discoteche o luoghi di grande assembramento. Gli allenatori prudentissimi alle sanificazioni e all’uso dei dispositivi di sicurezza, società attentissime a fornire gli appositi spazi sanificati e la massima accortezza ai propri iscritti. Società che vivono solo di questo, che sopravvivono per questo e sono sopravvissute grazie ad una forza immensa, per conto loro, senza troppi aiuti dalle Istituzioni. A maggior ragione, una grandissima vicinanza a tutte loro. Tante hanno chiuso, altre si sono interrotte, molte sono rimaste: grazie anche alle continue “rassicurazioni” del Governo.
I ragazzi hanno bisogno dello sport, dei propri ambienti di gioco, della presenza (distanziata) dei compagni e di una distrazione dalle tristi vicende esterne di questa Pandemia.
Per i piccoli-medio Comuni queste associazioni e tutti questi ragazzi sono il motore dello sport, della vita giovanile, dei paesi, o paesini, stessi. Sono il presente e il futuro! Da dove ripartire sennò?
Chiudere questo ambito sarebbe un ulteriore dramma psicologico e fisico per tutti. Sia per chi, da mesi, lotta per poter garantire palestre e campi pronti, all’avanguardia e attenti alle normative anti-Covid; sia per chi, da mesi, è stato recluso in casa, lontano da qualsiasi cosa, da qualsiasi amico, da qualsiasi forma di attività. Individuale o Collettiva che sia.
Un nuovo stop porterebbe con sé il grandissimo rischio di perdere tantissimi ragazzi negli anni a venire, dare loro la quasi impressione che non vi sia un futuro. Un nuovo stop porterebbe alla certa morte dello sport, soprattutto nei piccoli centri, dove si vive davvero anche e soprattutto di quello.
Un nuovo stop, drastico e drammatico, tarperebbe le ali a centinaia di migliaia di giovani ragazzi.
Come Consigliere Comunale, come Allenatore, come Giocatore e come Amante dello Sport, CHIEDO LA MASSIMA ATTENZIONE ALLE VOSTRE SCELTE, CONFIDANDO NELLA GRANDE POSSIBILITA’ CHE ESISTA UNA SOLUZIONE DIVERSA E CHE CHIUDERE LO SPORT, UNO DEI POCHI AMBIENTI DAVVERO PROTOCOLLATI E ACCORTI FINO ALLO STRENUO, SAREBBE UNO SBAGLIO.
Massima attenzione sempre, massimi accorgimenti sempre, massima prudenza sempre.
Ma anche massimo rispetto per lo sport! Il futuro dei nostri giovani, dei nostri figli e nipoti passa anche da qua. Da quelle piccole/medie società con decine o centinaia o migliaia di giovani atleti che non chiedono nulla indietro. Vorrebbero solo poter mantere ciò che di più caro hanno in questa situazione pandemia, lo SPORT!
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