Don Dario Zanini ( nella foto) troverà l'ultima dimora nel Santuario della Madonna di Sasso Marconi. La tomba sarà collocata nel pavimento, all'entrata dell'edificio religioso, ora in corso di ristrutturazione, per il quale don Dario si è adoperò instancabilmente. La dignità di Santuario nel dopoguerra si era infatti offuscata per la perdita dell'immagine originaria della Beata Vergine, venerata dai sassesi, e non solo, da oltre sette secoli, prima nella grotta santuario della Rupe, poi nella chiesa costruita per Lei nel centro del Borgo. Salvata dal crollo della Rupe non fu possibile salvarla delle bombe della guerra, che si presero non solo l'immagine della Madonna, ma anche la chiesa completamente distrutta. Don Dario riposerà quindi per sempre nel Santuario che ha servito con instancabile slancio per oltre sessantanni. Un tributo dovuto, oltre a un fatto di giustizia. Si sta già costruendo l'Urna che dovrà accogliere le sue spoglie e si pensa di attuare il trasferimento da Brigola, il cui cimitero ora ne ospita la tomba, in occasione di quello che sarebbe stato il suo centesimo compleanno. Quindi nel 2024.
La novità è stata riferita da don Paolo in occasione dell'incontro pubblico di San Lorenzo, in cui il sacerdote e i tenici professionisti, l'architetto Moreno Cassani, progettista, e l'ingegner Mirco Cioni, direttore dei lavori, facevano il punto sullo stato dell'opera in corso. Lavori che comporteranno una profonda ristrutturazione, riorganizzazione, ammodernamento e adeguamento della chiesa, della canonica e delle strutture socio-culturali che completano l'ampia costruzione religiosa. L'impegno di spesa supera il milione e duecentomila euro.
Fra i tanti lavori, alcuni per dare un'idea dell'ampiezza dell'intervento. Nella chiesa verrà ricostruito e alzato di tre gradini il presbiterio con condizionamento e riscaldamento sotto il pavimento, rifatto l'altare, riorganizzata la navata per consentirne una capacità di 300 posti a sedere, rivisti tutte le cappelle laterali e tutti gli spazi interni. L'impiantistica sarà a risparmio energetico e con comandi anche in remoto. La cantoria verrà ampliata e anch'essa riorganizzata. La canonica avrà un ascensore interno per la comunicazione fra i tre piani ( l'interrato, il primo e il secondo) per consentire di ospitare incontri organizzativi e religiosi. Conterrà , fra l'altro, l'appartamento per il sacerdote e le stanze per i collaboratori e altri sacerdoti. Si presuppone che il Santuario diventi il punto organizzativo religioso di una vasta area per sopperire alla diminuzione di vocazioni. Già ora Badolo, Battedizzo e Sirano sono state aggregate a Sasso Marconi e presto lo saranno Fontana e San Leo. Il teatrino è stato completamente riorganizzato anch'esso con la riapertura di due finestre sulla parete sud per avere più luce, dotato di bagni e docce di servizio anche al campo del prete e di di una nuova e capace cucina rispettosa del prescrizioni in materia. Si presume che i lavori termino in maggio del prossimo anno e si conta di trasferire l'immagine della Madonna del Sasso, ora collocata nell'oratorio di Sant'Appollonia , nel suo santuario proprio nel mese a Lei dedicato. Alla cerimonia presiederà l'arcivescovo di Bologna che guiderà la processione di traslazione dall'oratorio al Borgo in una cerimonia suggestiva: giunto in piazza il corteo troverà le porte del santuario chiuse. Il cardinale busserà e gli sarà aperto e sarà ancora il prelato a portare a dimora l'immagine sacra.
L'immagine della Madonna troverà sede in una una cappella laterale, quella ora dedicata a Sant'Antonio, la cui statua, unica risparmiata dalle bombe, verrà collocata in un posto d'onore. Don Paolo ha spiegato che la collocazione dell'immagine della Madonna è stata decisa dall'organismo deputato della Curia, la Commissione Liturgica Arte Sacra, che l'ha motivata con queste parole: “ L'immagine della Madonna del Sasso, proprio per una sua maggiore valorizzazione e perché possa essere meglio venerata dai fedeli con fiori, luci, preghiere ed ex-voto, si propende per collocarla nella cappella ora dedicata a S.Antonio, nella cornice di marmo già presente. In tal modo avrà una collocazione sua propria e non sembrerà sempre in collocazione provvisoria e in tenuta da viaggio e nelle ricorrenze annuali straordinarie potrà essere collocata con onore in presbiterio, evidenziando meglio la differenza tra i tempi ordinari e quelli straordinari”.
L'intraprendenza di don Paolo ( nella foto) ha riservato un'altra novità: si intende intervenire anche nel complesso religioso di San Lorenzo per completare il recupero seguito al crollo di un soffitto, adattare spazi alla attività di catechesi per i bambini, riorganizzare l'edificio del custode per rendere possibile l'utilizzo ottimale agli scouts e ricollocare in modo adeguato l'ampio e bellissimo presepe meccanico che arricchisce il complesso.
Tutto ciò testimonia il grande attaccamento di don Paolo alla comunità parrocchiale che gli è stata affidata e il suo apostolato rimarrà uno dei più significativi nella storia del Santuario.
2 commenti:
Don Dario è stato un grande “saggista storico” dei nostri territori, ma forse ha scarseggiato nella vicinanza ai fedeli.
Soprattutto non ha saputo avvicinare alla Parrocchia i tanti giovanissimi già dagli anni ’70!!
Un tuo Ex-Chierichetto
Credo davvero che don Paolo dimostri in molti modi e in molte situazioni il suo attaccamento alle sue parrocchie e a questo territorio
Posta un commento