venerdì 3 luglio 2020

Con la ripresa dalla pandemia Covid, riprendono anche i disservizi sulla ferrovia Porrettana. La rinormalizzazione nella valle del Reno è completa

Valerio Giusti, del Comitato per la Ferrovia Porrettana, denuncia: 

Si stanno ripetutamente verificando guasti a deviatoi e passaggi a livello che, sommati ai guasti del materiale rotabile, stanno tormentando i viaggiatori della linea Porrettana.
Ieri, dopo un guasto a un deviatoio a Santa Viola che ha causato un ritardo di 30 minuti al treno 6341 delle 07:04, nel pomeriggio la linea è stata devastata da un guasto al passaggio a livello di Borgonuovo che ha gettato nel caos tutti i treni sino a tarda serata: Da Bologna i treni: 6359 delle 16:04, ritardo di 60 minuti; 6361 delle 17:04, cancellato; 6337 delle 17:34, ritardo di 58 minuti; 11437 delle 18:04, cancellato; 11645 delle 18:34, ritardo di 22 minuti; 6365 delle 19:04, ritardo di 11 minuti; 11647 delle 19:34, ritardo di 61 minuti; 6369 delle 21:04, ritardo di 34 minuti; 6393 delle 22:04, ritardo di 49 minuti; Da Porretta i treni: 6358 delle 16:22, ritardo di 23 minuti; 6360 delle 17:22, ritardo di 12 minuti; 6362 delle 18:21, ritardo di 13 minuti; 6364 delle 19:21, cancellato; 6366 delle 20:21, ritardo di 57 minuti; 11648 delle 20:50, ritardo di 46 minuti; 11620 delle 21:22, ritardo di 43 minuti.

Per poter rientrare a casa dal lavoro i pendolari hanno dovuto viaggiare stipati nei treni superstiti annullando completamente le precauzioni anti Covid.

E' stato l’apice di una drammatica evoluzione di reiterati disservizi che si sono susseguiti in queste settimane:
Il 16 giugno treno 6369 partito con 43 minuti di ritardo;
Il 18 giugno numerosi treni soppressi e altri con ritardi di 40 minuti;
Il 20 giugno guasto infrastrutture a Sasso Marconi con ritardi da 20 a 50 minuti;
Il 24 giugno treni soppressi e ritardi diffusi causa guasto treno.

I guasti ai treni riguardano prevalentemente Vivalto e Pop, anzi, il SuperPop, come lo chiamano gli utenti che ci scrivono sgomenti. Un treno nuovo fiammante con climatizzazioni bloccate su temperature polari che infuriano utenti e personale viaggiante impossibilitato ad intervenire in aiuto dei pendolari congelati. Un treno che, nella versione a tre casse, risulta completamente inidoneo a garantire l’affluenza dei viaggiatori negli orari di punta quando rientreranno tutti i lavoratori e studenti. Durante l’emergenza Trenitalia Tper ha fatto sparire gli Stadler (ampi e dotati di maggiori spazi di salita e discesa assai necessari in periodo Covid ) che la Regione ci aveva assegnato e ci hanno rifilato i nuovi SuperPop che fanno rabbrividire i pendolari per il freddo e per i disagi. 

Temiamo che questo sia solo l’inizio e… settembre è sempre più vicino !!!

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