Dura la reazione di Bologna Città e Provincia Autonoma: "Colpiti pendolari, artigiani e famiglie in difficoltà".
di Mauro Muratori
Bologna Città e Provincia Autonoma
Il nuovo "Decreto Stop Diesel", che prevede il blocco
alla circolazione dei veicoli Euro 5 in diverse regioni del Nord Italia – tra
cui l’Emilia-Romagna – ha suscitando un’ondata di proteste.
Una misura, questa, che per il comitato Bologna Città e Provincia Autonoma è priva di buon senso e rischia di mettere in ginocchio l’economia
locale: “Questo decreto colpisce lavoratori, pendolari, artigiani, aziende e
famiglie, senza tenere conto che molti non hanno la possibilità economica di
acquistare o noleggiare un’auto nuova”, denunciano i rappresentanti di Bologna Città e Provincia Autonoma.
Il decreto varato nel 2023 con l’obiettivo dichiarato di migliorare la
qualità dell’aria, mira a intervenire nelle aree più densamente popolate. Ma
secondo i critici, manca una visione organica e strutturale. “Perché non si è
pensato, quando si costruiva senza freni, a creare più parchi e aree
verdi? Perché non si sono previste aiuole alberate lungo le strade per
contrastare l’inquinamento?”, si chiedono gli esponenti di Bologna Città e
Provincia Autonoma . “Invece di incentivare la rigenerazione urbana o
il decentramento, si è scelto di aumentare il cemento, il traffico e ora si
puniscono i cittadini”.
Duro anche l’attacco alla politica nazionale: “Ci chiediamo se governo e regioni siano davvero d’accordo su questo provvedimento, o se si tratti dell’ennesimo disagio imposto dall’alto, mentre i cittadini continuano a pagare stipendi da capogiro alla classe politica”, continuano. E aggiungono una riflessione amara: “Sembra che centrodestra e centrosinistra si alternino solo per complicarci la vita. Invitiamo gli elettori a non votare ‘contro’ l’altro schieramento, ma a scegliere in modo consapevole, anche tra i piccoli partiti, che potrebbero fare molto meglio di chi ci governa oggi”.

17 commenti:
Ringraziamo la UE. Speriamo che la UE fallisca al più presto
E' stata imposta dal parlamento europeo col beneplacito della sx.
Gia' passato all'elettrico, usato, spendendo come per una utilitaria nuova.
Restate pure nel vostro mesozoico a pagare accise su puzzolio e brodaglia.
Il Decreto Legge 12 settembre 2023, n. 121, che recepisce le sentenze UE sulla qualità dell'aria, prevede lo stop alla circolazione delle auto diesel Euro 5 a partire dal 1° ottobre 2025 in alcune regioni del Nord Italia, in particolare Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, e a Roma. È del governo meloni ano.
Nel 2023, la decisione di limitare la circolazione delle auto diesel Euro 5 non è stata presa da un singolo atto legislativo, ma è il risultato di una serie di provvedimenti e piani regionali mirati a ridurre l'inquinamento atmosferico. In particolare, alcune regioni del Nord Italia, come Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, hanno adottato misure restrittive per i veicoli diesel Euro 5, spesso in risposta a sentenze della Corte di Giustizia Europea sull'inquinamento atmosferico.
Queste misure includono il divieto di circolazione per le auto diesel Euro 5 in determinate fasce orarie o periodi dell'anno, in particolare durante i mesi autunnali e invernali. Il governo, con un decreto legge approvato il 12 settembre 2023, ha introdotto il divieto di circolazione per le auto diesel Euro 5, ma questo è stato successivamente oggetto di modifiche e rinvii.
Il blocco dei diesel Euro 5 è stato motivato dalla necessità di rispettare i limiti di emissioni inquinanti stabiliti dall'Unione Europea e di migliorare la qualità dell'aria nelle zone più inquinate, come la Pianura Padana. Tuttavia, la decisione ha suscitato polemiche e critiche, con alcuni che la ritengono una misura impopolare e che potrebbe penalizzare i cittadini.
In sintesi, la legge che limita la circolazione dei diesel Euro 5 nel 2023 non è un atto unico, ma un insieme di provvedimenti regionali e statali volti a ridurre l'inquinamento, in particolare nelle regioni del Nord Italia. Quindi, tutti colpevoli, dx e s.
Io vieterei la circolazione a tutti i mezzi che inquinano più di una bicicletta, normativa troppo soft!
Beceri politiche dei sinistri rosiconi arcorosè poltronai coatti
Morte all'unione europea e ai ciclisti.
Le biciclette non pagano tasse come bollo o revisione che servono allo stato e alla regione per manutentare le strade, le biciclette non pagano un cavolo di niente, perciò non devono utilizzare strade asfaltate. Occhio anonimo delle 01.19.
A me sembra che qui chi rosica sia chi non sa andare in bicicletta e gli rode di pagare un normale bollo per il suo inutile SUV-cassone a puzzolio.
Vi rimetterei il superbollo come minimo, ma non vi auguro di crepare come fate con chi non inquina: dovete invece campare in salute e mantenere la patente attiva per pagarlo a vita.
Meloni+ano, bel connubio.
La storia ci dice che anche con l'avvento delle locomotive a vapore le persone dicevano peste e corna di quelle diavolerie tecnologiche, che avrebbero causato decessi terribili a chi le avrebbe utilizzate e che era meglio il carro col cavallo. Ecco, siamo alle solite. Ma l'auto elettrica sarà una realtà per tutti prima o poi e per fortuna che esiste un'alternativa a questo puzzolente petrolio. Se ci pensate bene di catastrofi mondiali ne ha causate tante. Auguri!
Auto elettrica a pile, nata morta.
Bum!
Grazie per versare accise sul gasolio al posto mio quanto vai a fare il pieno al distributore.
...ma non dovevano eliminarle, le accise?
Più resistete all'innovazione, più vi farete male quando cadrete assieme alle vecchie tecnologie obsolete.
Ad alcuni personaggi io vieterei pure la circolazione a piedi: solo sulle ginocchia e su strada inghiaiata.
L'usura delle strade data dalle bicicletta è pressoché insignificante.
Magari quella di un SUV che pesa, consuma e inquina il doppio di un'utilitaria, che a sua volta inquina decine di volte un ciclista anfreb e sovratassata, tra l'altro chi possiede cassoni di quel genere di norma è dotato di portafogli con tripla imbottitura di carte di credito e contanti, e può comodamente pagare per il disagio che procura al prossimo.
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