martedì 8 febbraio 2022

I lavori per il recupero del Leonardo da Vinci partiranno il prossimo luglio.

 

Nel Consiglio comunale di Sasso Marconi, giovedì scorso l’assessore Alessandro Raschi ( nella foto)  ha  annunciato che il lavori per il recupero del Ponte Leonardo da Vinci saranno affidati il prossimo luglio, con l'auspicio che possano partire al più presto.  Il viadotto, perno centrale della viabilità delle valli del Reno e del Setta, è chiuso ormai da più di un anno. La gestione è  passata recentemente ad Anas ( la città Metropolitana cui era prima in carico non  ha brillato per attenzione) che ha già redatto il progetto di rifacimento, lo ha portato al controllo di compatibilità ambientale ed è stato ‘promosso’.


Propria questa promozione, ha spiegato l’assessore Raschi,  ha accelerato l’iter burocratico e il Commissario straordinario, nominato per risolvere l’interruzione viaria nel più breve tempo possibile,  ha di fronte quindi una strada facilitata.

Da qui l’ipotesi dell’avvio pratico del recupero a luglio.

Non sono mancate le perplessità. Di annunci di partenza di lavori pubblici in Appennino ne sono stati fatti diversi, tutti regolarmente smentiti nei fatti.  L’avvio dei lavori per il nodo ferro stradale di Casalecchio erano stati annunciati finalmente con certezza  per il 2020, ma solo ora (febbraio 2022) dovrebbero essere partiti. A dare l’ultimo ostacolo all’avvio, il Covid. La partenza dei lavori per la frana di Gardelletta era stata annunciata, sempre con certezza dopo numerosi annunci e rinvii,  per l’autunno scorso: ha visto qualche operazione di cantierizzazione, poi più poco o nulla. Non parliamo dell’ultimazione del casello autostradale di Rioveggio sbandierata già più volte: offende la sua presenza inconclusa. 



Ultimo esempio, e ce ne sarebbero altri, il ponte su Reno di Vizzano. Anche qui qualche colpo di scalpello e cazzuola, poi tutto fermo. La ragione del blocco, ‘il freddo’, abbiamo un febbraio che fa invidia alla primavera. In questo caso il ritardo sembra perfino previsto. Sul cartello di presentazione dell’opera all’ingresso del ponte si legge: inizio dei lavori ottobre 2021, vuota invece la casella che dovrebbe riportare la data del fine lavori. A compilare lo spazio dimenticato ci ha pensato un burlone o forse un arrabbiato, che ha scritto sulla casella vuota il noto motto di Cevoli, ‘fatti non pugnette’.

A inseguire i ritardatari e a sollecitare i negligenti, il consigliere regionale Marco Mastacchi ( nella foto)  che per il Leonardo da Vinci ha chiesto, con atto ispettivo,  un incontro pubblico con il Commissario straordinario da tenersi a Sasso Marconi, al fine di sentire qual è  il programma e quali i tempi di recupero del Leonardo da Vinci. Insomma che il commissario ‘ci metta la faccia’. Mastacchi non lo precisa, ma il timore che serpeggia fra i diffidenti deriva dal fatto che il commissario è incaricato di procedere  straordinariamente in altri quindici cantieri. L’accumulo di impegni potrebbe declassare il commissario da straordinario a ordinario.

Il consigliere  mostra poi  la risposta a una sua interrogazione sul casello abbozzato e non concluso di Rioveggio. Nella risposta si parla della risoluzione del contratto di un primo appaltatore e dell’incarico affidato a una seconda impresa. L’avvio dei lavori è assicurato per il mese del settembre 2021. L’ennesima prova che alle promesse non seguono mai i fatti. Mastacchi ricorda anche che nel 2019 già la precarietà della viabilità delle vallate del Reno del Setta era più che preoccupante. Da allora ad oggi, in soli due anni, il quadro si è notevolmente aggravato fino ad arrivare a un degrado insostenibile. “Prendendo Sasso Marconi come centro di un cerchio, nel raggio di pochi chilometri c’è una concentrazione di emergenze incredibile,” precisa il consigliere regionale. Ed elenca: “Provinciale Val di Setta chiusa dal 2019. Ponte Leonardo da Vinci, chiuso dalla fine del 2020. Gallerie A1 di Monte Mario necessaria una impegnativa manutenzione straordinaria. Chiusure improvvise del Casello autostradale. Allargamento delle galleria della ferrovia Direttissima. Rupe di Sasso Marconi, il blocco isolerebbe una vallata. Tutto ciò rende la situazione difficilissima".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con la perfetta sintesi : fatti e non pugnette !

Anonimo ha detto...

"...Potrebbe...si ipotizza..." solito fritto misto di annunci. ormai tutta questa gente ha perso di credibilità.