lunedì 8 agosto 2011

Don Pietro, parroco di San Lorenzo, sta bene.


“La dose di sonnifero era da cavallo. Don Pietro ha rischiato il coma”. Non si danno ancora pace i fedeli della parrocchia di San Lorenzo di Sasso Marconi per il rischio corso dal loro sacerdote. Don Pietro, dopo la degenza all’ospedale dove è stato ricoverato per essere stato trovato narcotizzato sul pavimento della sua canonica, è tornato a casa, tranquillizzando così un poco, ma non troppo, i suoi numerosi parrocchiani e amici. Essi temono che il fatto, avvenuto domenica 31 luglio, si possa ripetere.

“Don Pietro è troppo buono. Ha un aiuto per tutti e in molti ne approfittano. In passato è stato maltrattato anche da alcuni drogati che non avendo avuto da lui quanto si aspettavano lo hanno malmenato,” raccontano i parrocchiani. “Anche la donna che lo ha narcotizzato e abbandonato dopo averlo derubato è molto conosciuta. Si presenta a intervalli quasi regolari e chiede un aiuto per i suoi figli. Don Pietro la conosce molto bene. Per questo si sarà fidato: l’ha fatta entrare in canonica e ha accettato che gli preparasse qualcosa da mangiare e da bere. Probabilmente il sacerdote non era in grado di soddisfare le sue richieste o pensava di essere vittima di un eccesso di pretese e per questo la donna gli avrà preparato una bevanda drogata”.

Alla domanda poi se i Carabinieri sono informati sulla identità della donna, hanno risposto. “Certamente. Chi è costei è noto ed è stato riferito a chi è incaricato di indagare. Sappiamo anche che sono sulle sue tracce ed è questione di ore. Sarà interessante sapere anche i capi d’imputazione. Se ci sarà per esempio anche il ‘tentato omicidio’. Don Pietro è rimasto esanime a terra per una notte e un giorno e poteva effettivamente lasciarci la pelle”.

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