ATUTTABIRRA Sasso Fest apre i battenti a Ca’ de Testi di Sasso Marconi venerdì 26 agosto per proseguire nel fine settimana, 27 e 28.
L’apertura è per le 19.30 con la degustazione dei piatti che più si adattano ad ogni tipo di birra: tagliatelle ai funghi, gramigna alla salsiccia, spatzle panna e speck, pollo allo spiedo, wurstel, stinco di maiale, salsiccia alla griglia, con patate fritte, crauti e friggione e infine il brezel, un prodotto di panificazione classico tedesco. Alle stessa ora apertura della prima botte.
Alle 21 gli operatori della cooperativa sociale La Rupe proporranno una attività di prevenzione e offriranno a tutti la possibilità di fare il test alcolemico gratuito.
Alle 21 e 30 spettacolo musicale dal titolo Rumori suburbani: sul palco si esibiranno gruppi che avranno la possibilità di esibirsi e mescolare generi ed esperienze diverse.
SABATO 27 e DOMENICA 28 agosto, la festa apre alle 19.
Alle 20 e 30 salirà sul palco la GiBIERfest Band di Verona (nella foto) , una band di undici elementi, nata grazie alla passione di un gruppo di amici per la musica e lo stile di intrattenimento tipico bavarese. Gli organizzatori assicurano che con questa presenza le due serate assicureranno una vera atmosfera da ‘oktoberfest’.
Sabato il programma si arricchisce ulteriormente, alle 22.30, con il gruppo di musica folk e celtica di cornamuse i Cisalpipers.
Domenica, alle 9, aprono le iscrizioni al 12° raduno di ‘transporter Volkeswagen’ che vedrà anche una sfilata, con visita alle colline bolognesi e all’Oasi di San Gherardo’. Dopo il pranzo premiazione.
Alle 19, sempre domenica, esibizione del gruppo di ginnastica artistica ‘Marzabotto 2000’ . Alle 22.30 si esibiscono i ‘Joe Dibrutto’, una delle più note e longeve cover band italiane.
9 commenti:
Ma succede solo a me di non riuscire a comprendere la logica che sta dietro il diffondersi di "feste"? che inneggiano al consumo smodato di birra (alcool)?
Succede solo a me di trovare davvero tanto contradditorio che si organizzino festeggiamenti per promuovere il consumo di birra e ci si lavi un pò la coscienza proponendo l'alcool test?
A quando la festa del fumo in cui si possa proporre ai nostri solidissimi ragazzi la vastissima offerta di sigarette a cui si può
attingere?
Quella potrebbe rappresentare una ottima occasione per promuovere campagne di educazione e metodi per smetere di fumare. Non credete?
Lo so che c'è poco da festeggiare di questi tempi, ma con un pò di fantasia qualcosa che più abbia a che vedere con la nostra storia ed i nostri territori credo che lo si potrebbe individuare no?
Lo dico soprattutto alle Istituzioni che oscillano fra l'ignorare il problema e il promuoverlo addirittura con patrocini o collaborazioni.
Io credo che sia giunto il momento di uscire da logiche schizofreniche e distruttive che oscillano fra l'inutile e assurdo proibizionismo e l'acritica e/o opportunisca promozione di comportamenti dannosi per il corpo e per la mente.
“inutile e assurdo proibizionismo” però, alla fine della fiera, la posizione espressa non sembra scostarsi di molto da una qualche sorta di divieto o di censura e da un (ex?) comunista come Franchi non me lo sarei mai aspettato ;)
Comunque non vivendo in uno stato etico, ma in una democrazia ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole e chi non dovesse “approvare” la festa della birra è liberissimo di starsene a casa.
Per quanto riguarda la nostra storia locale, non è affatto vero che non si incroci con la birra, anzi…
Gli etruschi furono fra i primi popoli in tutta Europa a bere birra, la chiamavano “pevakh” ed era fatta con la segale e il farro, sostituiti nel corso degli anni da frumento e miele per darle un gusto più morbido e meno amaro. Ci sono poi testimonianze simili anche presso i sunniti, i liguri e via dicendo…
I romani preferivano il vino, ma non disprezzarono affatto la bevanda ereditata dagli etruschi. Poi nel corso degli anni ci fu un prevalere di birre di importazione perché meno amare e più gradevoli delle nostre, ma già nel 1600-1700 in Italia si tornò a fabbricare un’ottima birra artigianale e la sua produzione aumentò col tempo. Negli anni 20 del novecento il suo consumo era quasi pari al vino e fu per questo che Mussolini ne tasso pesantemente la produzione e la vendita in modo da ridare fiato al mercato vinicolo.
Oggi in Italia conserviamo un’ottima tradizione e abbiamo birre e birrifici di eccellenza anche nella nostra bella vallata, basti pensare alla birra di castagne prodotta dalla Beltaine, o a tutti i birrifici che stanno nascendo in questi anni (statale nove, giusto per dirne uno) e all’aumento del numero di appassionati che si producono la loro buona birra in casa, senza per questo disdegnare la produzione di vino che, a differenza del proibizionismo, è parte integrante della nostra storia.
......vai cosi! bravo eugenio!
Ti proporremmo di fare la festa della "MARIA-GIOVANNA" che come certamente saprà uno erudito come te, si coltiva benissimo anche dalle nostre parti?
Proponilo ai capi, perchè la si potrebbe organizzare in vista delle prossime elezioni.
Sarebbe un otimo sistema per dimostrare a tutti che noi non siamo proibizionisti come quei comunisti li....
Per altro in questo caso non servirebbe neppure scomodare la Rupe per l'alcool test...
In alternativa, sempre per le stesse ragioni ovviamente, se tu lo preferisci si potrebbe organizzare il "PRIMO RADUNO OMOSEX SASSESE", altro prodotto che caratterizza e rappresenta ANCHE la cultura ed il territorio, già diffuso al tempo dei Greci, che i nostri politici hanno tanto apprezzato anche in un recente dibattito parlamentare.
Senti dalla dirigenza del PDL quale preferiscono.
Attendiamo fiduciosi...finalmente..
Egregio Eugenio Salamone, onestamente mi sfuggono le ragioni che le suggeriscono di classificarmi come ex.
Se le aggrada faccia pure ma forse, a differenza della indubbia cultura "della birra" di cui ella fa sfoggio nel suo commento incomprensibilmente astioso e polemico, su questo aspetto Lei forse si sbilancia a parlare di cose che non sa e di persone che non conosce.
Mi sarei aspettato semmai un ragionamento nel merito delle questioni poste.
Magari tale da segnare disaccordo, ma nel merito.
Forse è chiedere troppo vedo.
Si conservi sereno.
Bravo Eugenio!!!
Sig Dante FrAnchi se non gradisce la festa della birra perché ritrovo di alcolizzati, be se ne può stare a casa, non è obbligato a venirci! Sono più di 15 anni che viene proposta questo festa e non c'è mai stato un caso di coma etilico o robe del genere. Inoltre, le ricordo che i ricavati sono sempre andati a favore di tutta la comunità!
Secondo lei è andrebbero solamente fatte le solite festicciole paesane, che poi le ricordo che anche in queste occasioni si beve...vino a go.go!
La zanzara di Sasso
Non mi sembra che ci sia stato un incremento di alcolizzati nei giorni della festa. Se non ci si fermasse al titolo della festa ma allo svolgimento, si vedrebbe un sacco di giovani che si divertono, non un ammasso di alcolizzati. Mi risulta che lo scopo di questa festa sia benefico.Purtroppo non si fa niente per affrontare i problemi dei giovani, si demanda ad altri questi compiti poi, quando qualcuno fa qualcosa, lo si critica senza sapere quello che si dice. Organizzi lei signor FEANCHI una manifestazione più appropriata dedicata ia giovani e vadrà che saremo tutti con lei.
Festa della Birra dove puoi trovare birra alcolica e analcolica acqua cibo e musica .. come alla festa dell'amicizia, dell'unità dello sport,e varie sagre paesane, non si organizza nulla è un paese morto si fà qualche cosa si fà sempre troppo ..Insomma sembra impossibile trovarla pari !! ..
Caro Anonimo, ci metta la faccia e faccia le sue proposte nelle sedi opportune, nessuno glielo vieta...
Poi mi meraviglio che Franchi se la sia presa tanto, la mia era solo una battuta, come tutte quelle che lui in passato mi ha rivolto.
Credo di aver risposto nel merito della questione spiegando perchè, a mio modo di vedere, sia legittimo fare una festa della birra a Sasso Marconi. Punto.
Serenissimamente
Eugenio
La forma scelta (l'anonimato) ed il contenuto di molti di questi commenti (l'intolleranza e la più totale mancanza di disponibilità al confronto), mi pare contraddicano palesemente gli intenti educativi e filantropici che si dichiara di voler perseguire.
Non vi è dubbio alcuno che le opinioni sono tutte legittime ancorchè non necessariamente tutte condivisibili, ma queste perdono gran parte della propria forza e dignità quando sentono la necessità di trincerarsi dietro l'anonimato.
La trasparenza e il coraggio delle proprie idee non è solo questione di stile a mio avviso, ma rappresenta un presupposto ineludibile di qualsivoglia confronto onesto.
Mi pare perciò giusto richiamare chi genuinamente interessato alla discussione, a tornare al merito ed alla trasparenza.
Cordialità.
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