Il Reno, nella notte fra martedì e mercoledì, all’altezza dei laghetti del Maglio è esondato ancora invadendo la strada asfaltata che fiancheggia i bacini. Nella stessa notte è poi rientrato.
A ricordare il suo passaggio fuori dal tracciato , uno strato di poltiglia sulla strada della Sapaba che porta da Pontecchio Marconi a Casalecchio di Reno fiancheggiando il fiume e gli orti coltivati all’interno del letto del Reno, ancora una volta azzerati dal passaggio pesante e veloce dell’onda di acqua. Gli automobilisti che ieri mattina hanno percorso la strada della Sapaba si sono trovati solamente un cartello che li invitava a procedere con cautela per la presenza dello strato di fango.
Diversa è stata invece la verifica dei danni dei gestori dei numerosi orti ricavati sulle sponde del fiume. I piccoli appezzamenti coltivati, già messi a dura prova dall’esondazione del fiume dello scorso autunno, hanno dovuto verificare che quanto era stato recuperato o aveva resistito al passaggio dell’acqua allora era di nuovo andato perso per la violenza del fiume.
A causare la piena eccezionale è stata, secondo i tecnici, la pioggia caduta martedì in alta montagna, ma soprattutto lo scioglimento della neve per l’innalzamento della temperatura nella stessa giornata. I due elementi combinati hanno ingrossato in modo elevato ruscelli e il fiume Reno.
Il calo della temperatura con il calare del sole, ha poi fatto rientrare la seconda causa e ridurre quindi l’ondata della piena.
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