La popolazione bolognese delle lepri è sana.
Il dato lo si è appreso a seguito delle catture, portate a termine all’interno delle ‘aree di ripopolamento’ in questi giorni dai cacciatori, coordinati dalle guardie-caccia. Il controllo sanitario fatto sulle lepri per individuare eventuali malattie infettive, in particolare l’epatite e la pasterellosi che sono le più frequenti, non si sono rivelate e il veterinario Fulvio Marchesi, dopo aver controllato tutti i capi catturati, ha dato il via alla loro ricollocazione nel territorio.
L’attività di cattura, e la conseguente liberazione degli animali in zone prestabilite, ha infatti il compito di rinnovare le presenze di lepri e rendere meno probabile l’accoppiamento fra animali consanguinei. Le numerose infrastruttura viarie, che impediscono la facile circolazione alle lepri, costringono sempre più gli animali a vivere in ambiti limitati. La prolificazione fra consanguinei diventa così probabile e la popolazione si indebolisce notevolmente. Domenica scorsa, coordinati dalla guardia volontaria Sergio Alvisi, i volontari hanno preso nei pressi di Villa Pallavicini con le reti ben 50 lepri che sono state liberate nei territori di Sasso Marconi e di Monte San Pietro. Da un lato dei campi viene sistemata la rete e dalla parte opposta si muovono i cacciatori a mo’ di pettine. Le lepri disturbate si danno alla fuga e finiscono nella rete.
Nei giorni precedenti sono state catturate 88 lepri a Crespellano, 195 a Bazzano, 23 a Borgo Panigale, 29 a Crespellano e 78 a Casteldebole.
Nessun commento:
Posta un commento