Una mitica Topolino fa ogni tanto mostra di se in
una passeggiata nel centro di Sasso Marconi. Cammina lenta, cosciente che
attirerà l’attenzione generale e come ‘una bella signora’ si dona a lungo agli
sguardi affascinati dei tanti estimatori. In moltissimi la seguono nella sua
preziosa passerella e in tanti anche con nostalgia.
La Topolino è stata l’apripista della motorizzazione di massa del paese. Era l’auto
della borghesia che aveva rinunciato al calesse trainato dal cavallo a favore
della più esaltante vettura con il motore a scoppio. Nell’immediato dopoguerra
era simbolo di successo, era il mezzo dei
giovani rampanti. Poi si giunse alla motorizzazione di massa degli anni ‘60 e
la Topolino fu mandata in ‘pensione’ dalle moderne Cinquecento (vettura per i
giovani) e dalle Seicento ( vettura per famiglie). Il passaggio fu incruento e la Topolino con eleganza diede spazio alle
novità, compiaciuta anch’essa per l’arrivo del boom economico, che i nuovi
mezzi di locomozione testimoniavano .
Ora è una testimone di un periodo storico ormai lontano, che in pochissimi ancora conservano.
Quella che si pavoneggia a Sasso Marconi è del sassese
Mario Bettini e la porta in mostra il figlio Marco. La guida con grande piacere
e a chi gli chiede come va la sua storica automobile, risponde. “Come tutti
coloro che hanno una età avanzata, soffre di acciacchi e spesso la si deve
portare ‘dal medico ’ per piccoli
interventi, ma possiede intatta la forza giovanile. Domenica da Sasso Marconi
sono andato a Monghidoro e ha affrontato il tragitto senza affaticarsi e senza
soste. Sono orgoglioso di lei.”
Marco Bettini e la Topolino |
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