La Finanza in collaborazione con l’Inps ha individuato le irregolarità
Chi più di un detenuto ha diretto all'indennità di cittadinanza, avranno pensato i dieci destinatari di restrizione della liberà personale che avevano pensato bene di approfittare dell'occasione. Ma non avevano fatto i conti con la Guardia di Finanza che ha individuato gli illeciti incassi dei detenuti e chiede loro la restituzione di 90.000 euro.
Le irregolarità sono emerse nel corso di controlli delle Fiamme Gialle, in sinergia e collaborazione con l’Inps, nei confronti di soggetti risultati destinatari di misure restrittive della libertà personale.
A mettere sulle tracce dei trasgressori sono state le verifiche sulla legittimità dei requisiti vantati dagli indagati: il reddito, il patrimonio, la fedina penale integra e di non avere pendenze con la giustizia in corso.
Gli incroci con i dati bancari ha consentito di scoprire irregolarità nei confronti di dieci beneficiari: la domanda per il reddito di cittadinanza non riportava la loro condizione di detenuti o di essere destinatari di altri provvedimenti penali. I finanzieri hanno segnalato alle competenti Direzioni Provinciali dell’Inps le dieci persone, per l’immediata revoca dell’erogazione del beneficio e l’attivazione del recupero delle somme indebitamente incassate
1 commento:
Se sono in galera chi paga il recupero di quanto probabilmente è già stato speso? 10 detenuti, quindi si parla di 9.000 euro a testa.
10m anni di galera in più no?
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